Neonata morta nel Tevere, archiviato il caso: “Indagini ferme, impossibile risalire alla madre”
Non ha né un volto né un nome la persona che ha gettato la neonata ritrovata morta nel Tevere i primi giorni di luglio. Le indagini sono proseguite senza sosta dal giorno stesso in cui il corpicino senza vita della piccola è stato tirato fuori dalle acque del fiume, ma hanno portato a un nulla di fatto. Risalire alla madre è stato impossibile, e per questo il pm ha chiesto l'archiviazione del caso. Lo riporta Il Messaggero. Sarà adesso il giudice per le indagini preliminari ad avere la parola definitiva su una vicenda che ha scosso gli animi di tutta l'Italia. Il Dna della bambina è stato isolato grazie al lavoro del dottor Emiliano Giardina, docente dell'Università di Tor Vergata, che ha permesso di individuare in Massimo Bossetti l'assassino di Yara Gambirasio. Ma senza una comparazione, risalire alla madre è impossibile. Le indagini sono ferme e, a meno che non ci sia un colpo di scena inaspettato, non si saprà mai chi ha compiuto quel gesto così crudele.
Neonata morta nel Tevere: un mese fa i funerali
La neonata trovata morta del Tevere è stata ribattezzata Francesca Romana. Al suo funerale, celebrato un mese dopo il ritrovamento, hanno partecipato circa 300 persone, tra cui la sindaca di Roma Virginia Raggi. L'autopsia effettuata sul corpicino ha stabilito che la bimba era sana, di razza caucasica e nata al termine del nono mese di gravidanza. Era venuta alla luce poco prima: quando è stata tirata fuori dal Tevere, aveva il cordone ombelicale ancora attaccato. L'esame autoptico ha rivelato che è morta affogata, quindi chi l'ha gettata dal ponte l'ha lanciata in acqua viva. Non si sa se a uccidere la piccola sia stata la madre, oppure qualcuno che gliel'ha strappata dalle braccia appena è venuta alla luce. Di certo c'è che invece di compiere un gesto così atroce avrebbero potuto lasciarla in ospedale: qualcuno l'avrebbe sicuramente accolta con gioia, permettendole di vivere quella vita che invece le è stata negata.