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Ndrangheta ai Castelli Romani: gli hotel della mafia calabrese a Rocca di Papa

Gli hotel di Rocca di Papa in mano alla ndrangheta. All’alba ai Castelli Romani, pochi chilometri a sud di Roma, è in corso l’operazione ‘Gioia Tauro ai Castelli’, condotta dagli uomini della polizia giudiziaria della Squadra Mobile di Roma. Tre persone, ritenute vicine alla cosa dei Molè, sono state arrestate.
A cura di Enrico Tata
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foto di repertorio
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Le mani delle ‘ndrine sugli alberghi della provincia di Roma. La ndrangheta era riuscita a penetrare in importanti strutture ricettive dei Castelli Romani, in particolare nel territorio di Rocca di Papa. Dall'alba di questa mattina è in corso l'operazione ‘Gioia Tauro ai Castelli', condotta dagli uomini della polizia giudiziaria della Squadra Mobile di Roma coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia. L'indagine che svela i legami e gli intrecci della mafia calabrese a pochi passi da Roma, ha portato all'arresto di tre persone ritenute appartenenti alla cosca dei  Molè di Gioia Tauro, Reggio Calabria. Per loro il gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia.

Contestualmente gli agenti di polizia stanno eseguendo un sequestro preventivo del valore di circa quattro milioni di euro di beni, società, ditte e immobili situati nel comune di Rocca di Papa. I particolari saranno illustrati dal Procuratore Aggiunto DDA Dott. Prestipino in un incontro con la stampa che avverrà alle ore 12.00, negli uffici della Procura della Repubblica.

Ndrangheta, il clan dei Molè a Roma

Nel rapporto sulle Mafie del Lazio redatto dalla Regione Lazio, si parla della presenza della cosca dei Molé a Roma soprattutto nell'area di Spinaceto e Tor de' Cenci: "Nell’area di Spinaceto e Tor de’ Cenci, vengono ancora segnalate presenze delle ‘ndrine crotonesi degli Arena e quelle reggine Bellocco, i Piromalli e i Molè, nonché Mazzagatti-Polimeni – Bonarrigo di Oppido Mamertina (RC), attive in particolare nel traffico di stupefacenti e nel riciclaggio", si legge.

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