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Naomi e Niko, la coppia di ventenni che ha rapinato e ucciso Milon a Ostia, difendeva gli Spada in tv

Naomi Caruso e Niko Caldiero. Marito e moglie, ventenni, sono ritenuti responsabili di aver ucciso il 33enne bengalese Milon Sayal lo scorso ottobre ad Ostia a scopo di rapina dopo averlo attirato nella loro trappola tramite un sito di appuntamenti. Intervistati in una trasmissione Rai dopo l’arresto di Roberto Spada, descrivevano la loro vita senza alternative oltre la delinquenza e difendevano l’esponente del clan. Milon era morto da più di un mese.
A cura di Valerio Renzi
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Naomi Caruso e Niko Caldiero
Naomi Caruso e Niko Caldiero

Sono stati arrestati lo scorso 11 maggio Naomi Caruso e Niko Caldiero. Marito e moglie, ventenni, sono ritenuti responsabili di aver aggredito il 33enne di nazionalità bengalese Milon Sayal lo scorso ottobre ad Ostia a scopo di rapina. Il ragazzo, che sarebbe stato attirato nella trappola della coppia tramite un sito d'incontri, è morto dopo 24 ore di agonia in ospedale a causa di un esteso ematoma al cranio. Secondo quanto ricostruito i due giovanissimi, che devono ora rispondere dell'accusa di omicidio, vivevano di espedienti e piccoli traffici criminali. Entrambi con precedenti, anche per una rapina eseguita con lo stesso modus operandi di quella sfociata nell'omicidio: Naomi metteva annunci su siti d'incontri erotici, il malcapitato andava all'appuntamento e veniva rapinato.

I due erano stati intervistati alcuni mesi fa dalla trasmissione di Rai Tre ‘Carta Bianca', dopo l'arresto di Roberto Spada, quando i riflettori dei media si sono accesi su Nuova Ostia, gli affari dei clan e la situazione di emarginazione vissuta da migliaia di persone in alcune zone del litorale. I due difendono Roberto a spada tratta: "Conosco benissimo Roberto Spada e per me è una bravissima persona – spiega Noemi – Volevo iscrivere mio fratello di otto anni e Roberto mi ha detto di portarlo senza pagare nulla, se era mafioso ci poteva guadagnare". E proprio come Roberto aveva invitato a fare, anche Naomi spiega di aver votato l'estrema destra di Casapound.

Niko dal canto suo spiega a favore di telecamere di aver commesso dei reati, e di essere stato arrestato per la prima volta a 14 anni per una rapina. Raccontano un mondo senza alternative, una realtà da dove non si può uscire. I tatuaggi sul viso del ragazzo stanno lì a rappresentarlo come dei marchi indelebili. Quando parlando con la Rai i due hanno già picchiato a morte Milon, rubandogli un cellulare e circa mille euro, lasciandolo agonizzante in terra.

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