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Muore d’infarto a casa: il medico gli aveva diagnosticato una bronchite

Un uomo con cinque bypass è morto in casa per un infarto dopo essere stato dimesso dall’ospedale. Il medico gli aveva diagnosticato una bronchite. L’uomo è andato al pronto soccorso perché sentiva forti dolori al petto, febbre e tosse. Sono in corso le indagini per fare chiarezza sulla dinamica dell’accaduto e stabilire le responsabilità. Il medico è indagato per omicidio colposo.
A cura di Alessia Rabbai
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Un uomo con cinque bypass è morto in casa per un infarto dopo essere stato dimesso dall'ospedale. Il medico gli aveva diagnosticato solo una bronchite, ma in realtà si trattava di un serio problema cardiaco. A riportare la notizia, il Messaggero, che racconta come la vittima si sia rivolta al pronto soccorso dell'ospedale di Palestrina – Zagarolo perché sentiva forti dolori al petto, febbre e tosse. Sono in corso le indagini per fare chiarezza sulla dinamica dell'accaduto e stabilire le responsabilità. Il decesso secondo gli inquirenti si sarebbe potuto evitare e il medico attualmente è indagato per omicidio colposo. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura, la decisione passa nelle mani del gup. Il giudice si esprimerà nel corso dell'udienza preliminare fissata il 17 novembre prossimo. Sono stati richiesti gli esami autoptici sulla salma della vittima.

Muore d'infarto: la diagnosi è bronchite acuta da curare con antibiotici

La tragica vicenda è accaduta il primo giugno dello scorso anno. L'uomo quella sera non si sentiva bene e intorno alle 21 è andato al pronto soccorso perché pensava di avere un problema al cuore. Infatti, nel corso degli anni precedenti aveva subito diverse operazioni che lo avevano costretto a farsi impiantare ben cinque bypass. Una volta in ospedale, è stato sottoposto a un elettrocardiogramma refertato in cartella clinica come "anormale". Il medico di turno, però, ha parlato "di bronchite acuta da trattare con terapia antibiotica", una diagnosi che la procura definisce errata e che avrebbe provocato la morte del paziente "per imprudenza, negligenza e imperizia e con plurime condotte omissive".

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