Multato tifoso della Roma: ha portato in Curva Sud Federico Aldrovandi, ucciso dalla polizia
Un tifoso della Roma è stato multato per aver portato all'interno della Curva Sud dello stadio Olimpico uno stendardo raffigurante il viso di Federico Aldrovandi, il ragazzo ucciso a 18 anni nel 2005 durante un fermo di polizia a Ferrara da quattro agenti, condannati anche in secondo grado con l'accusa di "eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi". La storia di Federico, prima della morte di Stefano Cucchi, è diventato uno dei simboli della denuncia degli abusi in divisa, e la mamma Patrizia Aldrovandi in questi anni non ha mai smesso di raccontare e denunciare.
È il dicembre del 2017 quando si mobilitano le tifoserie di tutta Italia: da un po' di tempo i supporter della Spal hanno deciso di portare con loro una bandiera che raffigura il volto di Federico, poi il tassativo divieto. Si mobilitano le curve di Parma, Torino, Firenze, Siena, Prato, Cosenza, Livorno, Napoli e di tante squadre minori, Federico Aldrovandi entra negli stadi di mezza Italia ma anche all'estero. È il 20 ottobre 2018 e all'Olimpico si gioca Roma-Spal, ai tifosi di Ferrara in trasferta viene ancora una volta vietato di entrare con la bandiera di Federico. Rimediano però gli ultras della Sud che espongono con i colori giallorossi una "pezza" con il viso del ragazzo ucciso.
Ora il tifoso che materialmente ha appeso lo striscione – identificato dalle forze dell'ordine – è stato multato con 167 euro. La notizia è stata riportata oggi dal quotidiano il Romanista da Valerio Curcio, che spiega come la sanzione si arrivata per la violazione del Regolamento d'uso dell'Olimpico, che vieta di "introdurre ed esporre striscioni, cartelli, stendardi orizzontali, banderuole, documenti, disegni, materiale stampato o scritto e diversi da quelli esplicitamente autorizzati dal Gruppo Operativo per la Sicurezza (GOS) su richiesta della Società Sportiva". Una norma a dire il vero ignorata la maggior parte delle volte, ma in questo caso applicata con solerzia. La storia di Federico Aldrovandi ancora non può essere raccontata per quello che è in Italia: un abuso di polizia.