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Morto Pietro Mattei, vedovo della contessa della Torre: fu lui a trovare il killer della moglie

È morto Pietro Mattei, vedovo della contessa Alberica Filo della Torre, assassinata in casa il 10 luglio 1991, un caso che finì al centro della cronaca nera dell’epoca. Fu proprio Mattei, nel 2007, a chiedere nuove indagini che questa volta portarono all’individuazione del responsabile del terribile delitto.
A cura di Enrico Tata
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La contessa Alberica Filo della Torre
La contessa Alberica Filo della Torre

È morto Pietro Mattei, vedovo della contessa Alberica Filo della Torre, assassinata in casa il 10 luglio 1991, un caso che finì al centro della cronaca nera dell'epoca. Era la mattina del loro decimo anniversario di nozze e tutta la famiglia stava organizzando la grande festa che si sarebbe dovuta tenere nella splendida villa all'Olgiata, Roma nord. La contessa, 42 anni, fu trovata morta nella sua camera dalla figlia piccola, Domitilla. Era a terra con un lenzuolo sporco di sangue gettato sul viso. Secondo l'autopsia, fu tramortita con uno zoccolo e poi strangolata. Le indagini si concentrarono, senza successo, sui familiari e su altre piste, ma nel 2007 fu proprio lui, Pietro Mattei, a presentare richiesta di ulteriori analisi che inchiodarono l'assassino: Manuel Winston, cameriere filippino ed ex dipendente della contessa. L'esame del dna fu eseguito su due prove: l'orologio della vittima e il lenzuolo usato per strangolarla, su cui fu trovata una macchia di sangue del killer. Messo alle strette, l'assassino confessò e fu condannato a 15 anni di carcere. Mattei, riporta il Corriere della Sera, è morto all'età di 77 anni a causa di un ictus. I funerali sono stati celebrati nella chiesa del Cristo Re a Roma.

Le nuove indagini chieste da Pietro Mattei

Grazie alle nuove indagini si scoprì anche una telefonata da parte del domestico, che permise di individuare le vere intenzioni dell'assassino. Parlando con un ricettatore, il domestico filippino si informava della possibilità di vendergli i gioielli preziosi rubati nella villa della contessa. In un primo momento le indagini si concentrarono sulla cosiddetta ‘pista dei fondi neri', a causa della presenza, quella mattina, dell’ex capo di gabinetto del Sisde, Michele Finocchi. Si parlò poi di un serial killer e ancora di un collegamento con il delitto terribile dell'anno prima, l'omicidio di Simonetta Cesaroni in via Poma. In realtà, come detto, l'assassino era il domestico, licenziato qualche tempo prima dalla padrona di casa per problemi legati all'alcol. Quel giorno entrò nella villa per parlare con la contessa, non la trovò, salì in camera e vide una collana d'oro e un anello preziosissimo. La contessa Alberica uscì dal bagno e se lo trovò davanti mentre lui cercava di rubare i gioielli. Lei tentò di gridare, lui l'aggredì e la uccise. I domestici furono subito ascoltati dagli inquirenti, ma in seguito i pm preferirono altre piste. Nel 2007 Mattei fece riaprire le indagini e l'assassino fu arrestato nel 2011, 20 anni dopo il delitto.

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