76 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Morto l’artista romano Giorgio Giannotti: pittore di musica, dipingeva le emozioni dell’opera lirica

“Pittore della musica”, così lo chiamava Riccardo Muti, ammaliato dalla sua straordinaria capacità di trasporre l’opera lirica su tela, dipingendo personaggi e sentimenti. L’artista romano Giorgio Giannotti dei “Cento pittori di via Margutta” è morto a 91 anni, una vita dedicata alla passione per l’arte e per il teatro.
A cura di Alessia Rabbai
76 CONDIVISIONI
Foto dal sito giorgiogiannotti.it
Foto dal sito giorgiogiannotti.it

È morto all'età di 91 anni l'artista romano Giorgio Giannotti. Nato nel 1928 nella Capitale, fu celebre per le sue opere, trasposizioni di protagonisti e di emozioni della lirica. Una bravura tanto ammirata dal maestro d'orchestra Riccardo Muti, che nel 1992 gli diede il meraviglioso appellativo di "pittore della musica". Nella sua biografia si legge che da giovane si è artisticamente formato sotto la guida del professor Sisi, frequentando corsi di tecnica e disegno, per poi perfezionare gli studi di pittura come allievo del professor Ranalli. Partecipò ad importanti mostre d'Arte, riscuotendo ovunque clamorosi consensi di critici, stampa e pubblico. Tra le città che ospitarono le sue esposizioni ci sono Viterbo, Roma, Busseto e Parigi.

Giannotti uno dei Cento pittori di via Margutta

Giannotti a partire dal 1976 fece parte dell'associazione "Cento pittori di via Margutta", la tradizionale mostra nata nel lontano autunno del 1953, per iniziativa spontanea di alcuni artisti che nell’immediato dopoguerra si riunirono e decisero di dar vita e colore ad una strada che da sempre era stata il rifugio di pittori, scultori, poeti, musicisti ed artigiani. Vent'anni dopo è entrato a far parte del Consiglio Direttivo. La sua pittura si caratterizzò sempre per unire l'universo della musica, con i suoi strumenti, le scene, e gli spartiti musicali con tele e colori.

La pittura di Giorgio Giannotti

Giannotti amò il teatro, specialmente l'opera lirica, con i suoi personaggi anche tragici e i suoi interpreti, che riuscì a realizzare fissando le melodie e il caleidoscopio dei sentimenti umani suscitati dalla musica. Una citazione a lui cara fu quella del Tasso, che scrisse come "la Musica è una via per la quale l'anima ritorna al cielo". Le composizioni le sentiva sulla palle, e scivolavano giù dalle spalle, lungo le braccia, fino al pennello. Tra i suoi quadri spiccano ‘Omaggio a Tersicore', un olio su tela con scene di balletto classico, ‘Scomposizione Musicale Violinisti' e un quadro dedicato al direttore d'orchestra austriaco Herbert von Karajan.

76 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views