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Morto Bernardo Bertolucci, Roma nei suoi film. Raggi: “Ha segnato la storia del cinema mondiale”

È morto nella sua casa Roma Bernardo Bertolucci, grande maestro del cinema italiano e internazionale. A riportare la notizia La Repubblica. Regista, produttore, polemista, poeta, documentarista, autore, è deceduto questa mattina, lunedì 26 novembre, all’età di 77 anni, dopo una lunga malattia. Una carriera costellata di grandi successi, dal sapore romano.
A cura di Alessia Rabbai
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Bernardo Bertolucci e Virginia Raggi (Fonte: La Presse)
Bernardo Bertolucci e Virginia Raggi (Fonte: La Presse)

È morto nella sua casa Roma Bernardo Bertolucci, grande maestro del cinema italiano e internazionale. A riportare la notizia La Repubblica. Regista, produttore, polemista, poeta, documentarista, autore, è deceduto questa mattina, lunedì 26 novembre, all'età di 77 anni, dopo una lunga malattia. Una carriera costellata di grandi successi, dal sapore anche romano. Bertolucci è nato a Parma ma ha trascorso nella Capitale anni importanti, a partire dall'iscrizione alla facoltà di Lettere Moderne all'Università La Sapienza, alla quale si era iscritto per coltivare la passione per la poesia che condivideva con il padre Attilio, ma che presto abbandonò, per dedicarsi anima e corpo all'amore più grande della sua vita, il cinema. E romana è la cornice di molti lavori dei quali fu protagonista.

Propedeutico l'incontro con Pier Paolo Pasolini, per il quale lavorò come assistente regista, e al quale fu legato da una profonda amicizia. Con lui nel 1961 scese in strada nelle borgate, per le riprese del suo lavoro d'esordio ‘Accattone', metafora di quella parte d'Italia costituita dal sottoproletariato che vive nelle periferie delle grandi città senza alcuna speranza per un miglioramento della propria condizione, a cui non resta che la morte come via di uscita. Gli esterni sono stati in luoghi simbolo, che raccontano storie di vita vissuta: via Casilina, via Portuense, via Appia Antica, via Tiburtina, via Baccina, Ponte Sant'Angelo, Acqua Santa, via Manuzio, Ponte Testaccio, il Pigneto, borgata Gordiani, Centocelle, la Marranella e il cimitero di Subiaco.

Nel 1968 Bertolucci firmò con Dario e Argento e Sergio Leone il capolavoro del cinema ‘C'era una volta il West', realizzato dopo una serie di riunioni a casa di Leone, in Via Lisippo, nel quartiere Axa. Tra quelle mura Bernardo ascoltava con ammirazione Leone parlare di cinema americano, dal quale era molto attratto. Sul fiume Tevere poi, fu ritrovato il corpo senza vita della prostituta assassinata de ‘La commare secca' il suo primo lungometraggio, realizzato nel 1962 con Tonino Guerra. Ed è girato tra Roma e Parigi ‘Il conformista' (1970), il suo primo film di successo unanime di pubblico e critica, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia, omaggiato da un Premio Interfilm e dal Premio Speciale dei Giornalisti, ma soprattutto da una candidatura all'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale.

Le Terme di Caracalla irrompono invece nel film La luna (1979) con Roberto Benigni, nel quale si affronta il tema della droga e dell'incesto. Tantissimi i messaggi di cordoglio alla famiglia in ricordo di un astro del cinema italiano e internazionale. A omaggiare il grande maestro anche la sindaca di Roma: "Addio al grande maestro Bernardo Bertolucci, con le sue opere e i suoi capolavori ha segnato per sempre la storia del cinema mondiale – ha scritto Virginia Raggi in una nota – L'Italia intera gli rende omaggio".

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