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Morto Bernardo Bertolucci: in un corto ha raccontato la vita di un disabile tra buche e sampietrini

Nel 2013, con un brevissimo corto di poco meno di due minuti, Bernardo Bertolucci aveva raccontato la difficoltà per chi come lui si trovava su di una sedia a rotelle, di muoversi per le strade di Roma tra barriere architettoniche, buche e strade dissestate. Con ironia negli ultimi anni aveva denunciato la difficoltà per chi si trova in una condizione di disabilità di muoversi per la capitale.
A cura di Valerio Renzi
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Bernardo Bertolucci sul red carpet della 70esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia
Bernardo Bertolucci sul red carpet della 70esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia

Si è spento questa mattina a 77 anni dopo una lunga malattia il regista Bernardo Bertolucci. Protagonista del cinema italiano e mondiale, è stato costretto su di una sedie a rotelle dopo una grave operazione alla schiena, Bernardo Bertolucci ha raccontato la sua condizione di disabile come meglio sapeva fare: con una telecamera. Un minuto e mezzo per un corto intitolato "Scarpette Rosse" che mostra la difficoltà per il registra di muoversi per le strade di Roma, tra sampietrini e buche nel rione dove da sempre abitava: Trastevere. Il breve filmato, presentato alla 70esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia nel 2013, fece molto discutere della condizione di vita nella Capitale per chi è costretto su di una sedia a rotelle.

Nonostante l'ironia con cui Bertolucci fosse solito raccontare la sua condizione, non ha rinunciato negli ultimi anni della sua vita a farsi interprete della rabbia di chi vive da prigioniero nella propria città a causa delle barriere architettoniche e per le condizioni di strade o marciapiede: "Parlo di me, parlo di tanti come me che vivono in carrozzina.  – spiegava in un'intervista a Giuseppe Cerasa – Ma parlo anche di quelle mamme con i bimbi piccoli in braccio costrette a camminare su strade ridotte a vulcani senza speranza. Ma anche di chi si appoggia ad un bastone, di chi (sorride) si avventura nelle notti di Trastevere con un tacco 15. O di chi è costretto a stare su una carrozzella. Questa è una città segnata come unfriendly per i portatori di handicap. Lo sanno tutti, tranne il Comune. Ma non mi meraviglio, fa parte della nostra cultura, non siamo storicamente attenti al mondo di chi non è autosufficiente, non ci sono leggi di garanzia, noi preferiamo una sorta di manutenzione per i disabili, che è una via d'uscita mediocre".

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