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Morte improvvisa: per il Bambino Gesù a rischio l’1% degli alunni romani tra i 3 e i 13 anni

L1% dei bambini romani in età scolare è a rischio di ‘morte improvvisa’, questo il risultato dell’attività di prevenzione e screening effettuata dai medici dell’ospedale Bambino Gesù e dall’Onlus La Stella di Lorenzo.
A cura di Redazione Roma
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L'1% degli studenti romani tra i 3 e 13 anni è a rischio di morte improvvisa. Questo il risultato del progetto ‘Una questione di cuore' realizzato dai medici dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha sottoposto ad analisi 9.700 bambini e preadolescenti scoprendo numeroso anomalie cardiache non individuate prima e potenzialmente mortali. Le analisi sono state condotte in 15 istituti scolastici della capitale.

Un progetto di prevenzione e sensibilizzazione portato avanti dal 2013 dall'unità operativa di cardiologia e aritmologia dell'OspedalePediatrico Bambino Gesù, con il sostegno della Onlus La stella di Lorenzo. Un progetto contro le così dette morte improvvise, ovvero "un decesso che si verifica immediatamente dopo la comparsa dei sintomi (entro un'ora dall'insorgenza) o anche in assenza di sintomi. In età pediatrica colpisce circa 3 pazienti apparentemente sani su 100.000". Il progetto dal 2016 si è trasformato in una vero e proprio programma di ricerca oltre che di prevenzione

"Comune obiettivo – ha spiegato il dottor Fabrizio Drago, responsabile dell'unità operativa di cardiologia e aritmologia pediatrica del Bambino Gesù – è quello di andarci a prendere i pazienti prima che i pazienti arrivino da noi. Circa l'1% dei bambini e dei ragazzi che arrivano al Pronto Soccorso pediatrico nel nostro Paese, presentano un pregresso evento sincopale o pre-sincopale che, in alcuni casi, può precedere la morte. Grazie alla straordinaria collaborazione con la Onlus guidata dall'Ingegner Fabbri, sarà possibile individuare in alcuni bambini, la presenza di anomalie elettrocardiografiche rivelatrici di malattie cardiache a potenziale rischio di sincope e/o morte cardiaca improvvisa.Tale screening permetterà inoltre di rilevare nei bambini anche altre problematiche cardiache di cui i genitori non erano a conoscenza».

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