Morte di Simonetta D’Alessandro: i funerali del giudice che autorizzò gli arresti del clan Spada
I funerali del giudice Simonetta D'Alessandro sono stati celebrati ieri pomeriggio, mercoledì 10 ottobre, nella chiesa di Gesù e Maria a Foggia. Il magistrato, 58 anni, nato nel capoluogo pugliese ma residente a Roma, è stato trovato morto nella sua abitazione al centro di Roma, il 6 ottobre scorso. In tanti si sono stretti intorno alla sua bara, al cordoglio della famiglia, in una chiesa gremita ma raccolta in un rispettoso silenzio. La Messa nella sua città natale è stata voluta dopo il ricordo a Roma: i funerali nella Capitale a lei tanto cara sono stati celebrati martedì pomeriggio, nella chiesa di San Rocco all'Augusteo e nell'aula Occorsio del tribunale di piazzale Clodio è stata allestita la camera ardente. Membri della Politica, della Legge e del Giornalismo sono andati a salutarla affettuosamente, l'ultimo attestato di stima della sua carriera, costellata da innumerevoli riconoscimenti.
Chi era il giudice Simonetta D'Alessandro
Il giudice Simonetta D'Alessandro era originario di Foggia, laureata a Pavia e durante la sua carriera ha seguito importanti inchieste sulla criminalità organizzata. E' stato il giudice per le indagini preliminari che autorizzò gli arresti per 32 membri del clan Spada lo scorso gennaio. Si era occupata anche delle vicende penali dell'ex presidente della Camera Gianfranco Fini e del cognato Giancarlo Tulliani, delle tangenti sui campi rom e della morte del banchiere Roberto Calvi. Da qualche mese era presidente della X sezione penale del tribunale.
Morte del giudice Simonetta D'Alessandro
Simonetta D'Alessandro è stata trovata senza vita nella sua abitazione al centro di Roma. A dare l'allarme alle forze dell'ordine è stato il figlio 25enne che, non avendo più sue notizie da diverse ore e non riuscendo a mettersi in contatto con la madre, ha chiesto aiuto in caserma. I carabinieri della Stazione Roma Prati sono andati a casa sua e insieme ai vigili del fuoco hanno aperto la porta. Il giudice era accasciato sul pavimento, a causa di una malore.