Morte di Maria Sestina Arcuri, la procura insiste: non è caduta, l’ha uccisa il fidanzato
Maria Sestina Arcuri non è caduta dalle scale, ma è stata uccisa dal fidanzato. Gli inquirenti ne sono sicuri e per questo hanno presentato al tribunale del riesame di Roma un appello verso l’ordinanza di rigetto del gip viterbese alla richiesta d'arresto per Andrea Landolfi Cudia. Secondo il giudice non esistevano i presupposti per rispondere positivamente in merito alla richiesta di custodia cautelare in carcere per il ragazzo, ma i pm sono convinti, soprattutto dopo quanto emerso dalle analisi dei periti sul corpo della 25enne: la notte del 4 febbraio scorso Maria Sestina Arcuri è stata gettata dall'alto e non è caduta, come racconta invece il fidanzato, precipitando per i 17 scalini della casa dei nonni di lui a Ronciglione, provincia di Viterbo. Non è stato un incidente, perché le ferite riportate dalla ragazza non sono state provocate da rotolamento sugli scalini (e quindi da una possibile caduta accidentale), ma causate da una caduta dall'alto. Landolfi l'ha gettata giù con l'obiettivo di ucciderla, questa l'ipotesi dei magistrati.
Landolfi non ha mai ammesso: "Era la mia vita, l'amavo"
Andrea Landolfi è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di
omicidio volontario. Lui ha sempre parlato di un tragico incidente e il gip, Francesco Rigato, ha rigettato la richiesta della procura in merito alla custodia cautelare in carcere. Nelle scorse ore i pm hanno presentato un appello contro tale decisione, forti delle risultanze degli esami svolti da un team di superperiti, che di fatto avrebbero escluso l'ipotesi dell'incidente. "Amavo Maria Sestina, era la mia vita", ha detto poco più di un mese fa Landolfi nel corso di un'intervista rilasciata a Rete Quattro.