Luca Varani uciso da Manuel Foffo e Marco Prato
22 Giugno 2018
18:18

Morte di Luca Varani, per Manuel Foffo chiesti 30 anni di reclusione per omicidio premeditato

Chiesta la conferma della condanna a trent’anni di reclusione per Manuel Foffo, responsabile dell’omicidio di Luca Varani. Foffo era già stato condannato a trent’anni in primo grado. Il procuratore generale: “Mentre Prato ha subito un pentimento, tanto che cerca di suicidarsi,  Foffo invece non ha rimorsi, sa di non avere scampo, e per questo contatta il padre e poi insieme chiamano il loro avvocato di fiducia”.
A cura di Enrico Tata
Luca Varani
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Luca Varani uciso da Manuel Foffo e Marco Prato

Chiesta la conferma della condanna a trent'anni di reclusione per Manuel Foffo, responsabile, insieme a Marco Prato (morto suicida nella sua cella), dell'omicidio di Luca Varani. Dopo la condanna a trent'anni in primo grado con il rito abbreviato, i pm hanno chiesto ai giudici della corte d'assise d'appello di Roma la stessa pena per il ragazzo che massacrò a coltellate il 23enne Varani il 4 marzo del 2016.

Il procuratore: "Foffo non ha rimorsi"

Per il procuratore generale si tratta di omicidio premeditato, circostanza che emergerebbe soprattutto da un episodio accaduto due giorni prima del delitto. Prato chiede a un amico di portargli "tutti i tranquillanti che hai" e il giorno prima dell'omicidio a un altro amico dicono di avere "tanti regali e vodka". Quando quest'ultimo entra nell'appartamento al Collatino Prato gli offre strisce di cocaina e tenta un approccio sessuale. L'altro rifiuta e per questo viene mandato via: "Fallo uscire questo, non ci serve". Secondo gli inquirenti Foffo e Varani stavano scegliendo la loro vittima. Dopo due tentativi andati male, i due invitano Luca Varani e lo uccidono ferocemente dopo un festino a base di droghe e alcol. "Mentre Prato ha subito un pentimento, tanto che cerca di suicidarsi,  Foffo invece non ha rimorsi, sa di non avere scampo, e per questo contatta il padre e poi insieme chiamano il loro avvocato di fiducia", spiega il procuratore generale.  La sentenza d'appello è attesa il prossimo 10 luglio.

Secondo una perizia psichiatrica eseguita su Foffo, il ragazzo non presentava "elementi di disturbo di personalità tali da configurare la gravità e pervasività per poterlo inquadrare come un ‘grave disturbo di personalità' con valore di malattia in senso medico legale"

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