Morte di Elena Aubry, mamma Graziella cerca l’infermiera testimone che soccorse la figlia
"Aiutatemi, cerco la testimone che soccorse mia figlia" è l'appello della mamma di Elena Aubry, la 25enne morta lo scorso 6 maggio lungo via Ostiense cadendo dalla sua moto. Come spiega Graziella Viviano, l'avvocato della famiglia le ha riferito che manca un testimone che potrebbe essere utile per la causa di Elena. Trascorso quasi un anno da quando la giovane è volata in cielo, "l'istruttoria non è ancora chiusa e ciò impedisce di fatto che io possa dare la giusta sepoltura a mia figlia e procedere alla cremazione" spiega mamma Graziella. "Si tratta di un'infermiera" ha detto, una donna che quel terribile giorno, quando il cuore di Elena ha smesso di battere, si è fermata vedendola a terra ed è intervenuta per capire come avrebbe potuto aiutarla. La madre ha deciso di lanciare un appello per chiedere alle persone di darle una mano, con la speranza che il suo messaggio possa arrivare alla diretta interessata: "Vorrei chiederle di contattarmi privatamente, anche senza mostrarsi, per dare al giudice la possibilità di parlare con lei". Si cerca il tassello mancante, dunque, per chiudere l'istruttoria e consentire ad Elena di riposare in pace. "Ringrazio questa donna che ha avuto la grandezza d'animo di fermarsi e vedere cosa fosse successo a mia figlia" ha detto intanto Graziella.
Un anno dalla morte di Elena Aubry
Il prossimo 6 maggio sarà un anno dalla morte di Elena Aubry e per l'occasione mamma Elena e la sua famiglia hanno organizzato una giornata in suo onore per ricordare "il giorno in cui Elena ha cambiato vita". Romano Rossi vescovo e parroco della Parrocchia dove è cresciuta Elena celebrerà ore 15.30 una Messa nella struttura Calciosociale Italia in via Poggio Verde 455 a Roma. Poi, ci sarà una visita nel luogo dell'incidente, dove i parenti porteranno fiori, con un corteo di moto al seguito. "Per chi vorrà è possibile pranzare assieme alle ore 13. Il centro che ospiterà l'evento ci offre gli spazi per poterlo fare ognuno portando qualcosa o dandoci il loro supporto sul posto" si legge sulla pagina Facebook ‘Elena, un anno da quel giorno'.