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Morta la moglie di Renatino De Pedis, il Dandi della Banda della Magliana

Si è spenta all’età di settant’anni Carla Di Giovanni, la moglie di Enrico ‘Renatino’ De Pedis della Banda della Magliana. In trent’anni non ha mai voluto rilasciare interviste, gli unici momenti in cui parlava con i giornalisti era per smentire il fatto che suo marito fosse un boss. E, sempre per trent’anni, non ha mai smesso di considerarsi sua moglie.
A cura di Natascia Grbic
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È morta all'età di settant'anni Carla Di Giovanni, la moglie di Enrico De Pedis, il ‘Renatino' della Banda della Magliana finito ammazzato il 2 febbraio 1990 in via del Pellegrino a Roma, mentre si trovava a bordo del suo scooter. Con lui è stata sposata solo un anno e mezzo: rimasta vedova giovanissima, non si è legata mai più a nessun altro. Per trent'anni gli è rimasta fedele, e quando si presentava diceva a tutti "sono la signora De Pedis". Deceduta all'Ars Medica a causa di una lunga malattia, aveva iniziato a stare male dopo che le fu asportato un rene. Troppo gravi i suoi problemi di salute per poter rimettersi in forze: Carla Di Giovanni non ce l'ha fatta, ed è morta proprio durante l'emergenza coronavirus.

A differenza del marito, Carla Di Giovanni non ha mai avuto nulla a che fare con gli ambienti criminali della capitale. Di buona famiglia, residente a Testaccio e di estrazione sociale borghese, ha sempre difeso il suo ‘Renatino', contestando a chiunque il fatto che fosse definito come uno dei boss più sanguinari della capitale. "Mio marito è morto da incensurato", ha sempre replicato a chi raccontava del suo ruolo nella Banda della Magliana. E se è vero che è morto senza condanne, di certo non si può dire che De Pedis fosse estraneo ai fatti di sangue che sconvolsero la capitale negli anni '80.

Persona gentile, educata, e molto riservata, Carla Di Giovanni non ha mai voluto rilasciare interviste negli ultimi trent'anni di vita. Solo per un periodo ha curato una pagina social in cui si occupava di difendere il marito, soprattutto quando su di lui caddero i sospetti relativi al rapimento della giovane Emanuela Orlandi. Lo aveva conosciuto da ragazzina, si erano innamorati e nel 1988 erano convolati a nozze: un anno e mezzo dopo, il matrimonio è stato interrotto da un colpo di pistola.

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