Monterotondo, 19enne uccide il padre violento. I nonni di Deborah: “Picchiava nostra figlia incinta”
"Lorenzo picchiava nostra figlia anche quando era incinta". È la confessione dei nonni di Deborah Sciacquatori, la ragazza di 19 anni che domenica mattina 19 maggio ha ucciso colpendolo il padre violento, dopo l'ennesima lite scoppiata in casa a Monterotondo, in provincia di Roma. Nonno Vito e e nonna Giovanna hanno raccontato le violenze subite dalla loro figlia Antonietta, la madre della giovane, spiegando che la donna riceveva percosse da anni da parte del compagno che aveva continuato a menarla anche durante il periodo della gravidanza, senza preoccuparsi che avrebbe potuto procurarle un aborto e uccidere la madre. "Abbiamo provato a convincere nostra figlia ad allontanarsi da lui, per il bene suo e della bambina ma lei non ha accettato: temeva infatti che il compagno potesse fare del male anche a noi, che siamo i suoi genitori". Una storia di maltrattamenti che duravano da tempo e continuavano negli anni, tra quelle quattro mura, spesso attraversate da urla, minacce di morte e rumori di oggetti infranti. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte da Fanpage i vicini di casa della famiglia sapevano che l'uomo era violento, tutti in città conoscevano la condizione in cui la famiglia viveva. Le forze dell'ordine, come ha raccontato a Fanpage una residente, erano intervenute tre o quattro volte all'interno dell'abitazione. Eppure, nulla di concreto è stato fatto per impedire le continue violenze da parte dell'uomo, 41enne disoccupato e alcolizzato, che, secondo quanto raccontato da un vicino di casa,"se non fosse stato ucciso avrebbe prima o poi ucciso lui un componente della famiglia". Ossia una delle donne che vivevano all'interno dell'appartamento, dove abitavano Deborah, insieme alla madre e alla nonna invalida.
Deborah Sciacquatori uccide il padre violento
Deborah, al momento ai domiciliari a casa della zia, in un'abitazione poco distante da quella dove viveva insieme alla famiglia, sta aspettando la decisione della procura di Tivoli che dovrà valutare, alla luce delle violenze e dei maltrattamenti subiti, se sia un fatto riconducibile a legittima difesa. La ragazza infatti la mattina di domenica scorsa ha colpito il padre dopo che, rientrato a casa ubriaco, ha aggredito e picchiato la compagna. Subito dopo Deborah lo avrebbe soccorso, poi il trasporto in ospedale e la morte poco dopo.