“Mo’ te la do ‘na capocciata”: lo spot per promuovere Ostia ironizza sulla testata di Roberto Spada
“Quest’anno l’Estate romana si svolge anche al mare di Roma: mostre di pittura, musica, artisti di strada, spettacoli per bambini, rassegne, sport e fitness, auto d’epoca e tanto altro ancora”. Inizia così uno spot radiofonico commissionato dal Municipio X di Roma per promuovere gli eventi estivi ad Ostia. La conclusione, però, ha scatenato polemiche a non finire: "Sì a Fa’ ma sbrigate, c’avemo 30 secondi, falla meijo”, dice una voce fuori campo. E l'attore che legge il testo della pubblicità replica: “Ma che voi? Oh, mo’ t’a do’ ‘na capocciata. Maggiori informazioni sul sito del X Municipio. Ostia, un'estate senza testate…meglio che je lo spiego sennò capiscono male". Il riferimento è alla testata sferrata da Roberto Spada al giornalista della trasmissione Rai Nemo Daniele Piervincenzi proprio a Ostia. La consigliera municipale Maria Cristina Masi, che su Facebook ha postato un articolo del quotidiano locale il Faro, i primi ad accorgersi dello spot, ha presentato un'interrogazione rivolta alla presidente di municipio Giuliana Di Pillo, Movimento 5 Stelle.
L'autore dello spot, l'attore Fabio Avaro, ha dichiarato che la sua intenzione "era quella di sdrammatizzare, di essere autoironici, di dire che a Ostia non ci sono solo coatti e capocciate. È stata una battuta su quello che e' successo qualche mese fa a Roma. Quando sono stato contattato dal Comune per chiedermi se volevo prestare la mia voce allo spot, da cittadino di Ostia mi sono detto felice ed orgoglioso. Ma dissi loro che l'avrei fatto a modo mio". Secondo Avaro la giunta ha ascoltato e approvato il testo: "Mi hanno detto che era piaciuto molto, anche alla presidente. Hanno elogiato l'ironia del testo, che era risultato molto simpatico, nello spirito dell'estate romana. Sinceramente io non riesco a vedere altro che autoironia nello spot".
La presidente Di Pillo (M5s): "Volevamo sdrammatizzare"
Anche la presidente Di Pillo, intervistata dall'agenzia Agi, ha risposto in merito alla vicenda, sostenendo che "lo spot nasce perché noi siamo convinti che questo territorio non sia legato solo a quella vicenda, la testata di Spada, e che bisogna superare quell'evento con tante iniziative culturali. E' una pubblicità fatta per ironizzare, noi volevamo sdrammatizzare. Questo territorio al 99% è fatto da persone oneste, che sapranno comprendere la delicatezza e l'ironia di questo spot. Non capisco queste polemiche, non si pone mai l'accento ad esempio su tanti film di violenza girati proprio qui in questo territorio negli ultimi anni. Noi abbiamo fatto un semplice spot, ècostato 700 euro". Una risposta che non è piaciuta al Partito democratico che, con il suo capogruppo in consiglio municipale, Athos De Luca, ha presentato una seconda interrogazione urgente con la richiesta di ritiro dello spot. "Si sono sempre lamentati della stampa che parlava di Ostia solo per la mafia e poi promuovono e ricordano a tutti la presenza della mafia e della violenza anziché promuovere eventi di livello nazionale per accreditare una nuova immagine di Ostia. Dopo la gaffe della pubblicità del mare di Roma sullo squallore di una banchina del Tevere anziché a Ostia, la giunta 5 Stelle assesta un altro colpo all'immagine di Ostia. Non ci sono più limiti alla dabbenaggine".