Protesta dei migranti, arriva Matteo Salvini: “Vogliono più soldi”. Ma non è vero
Tensione questa mattina in largo Tommaso Perassi, all'Aurelio periferia Nord della capitale. Qui, in un centro di accoglienza per migranti, circa 200 ospiti si sono barricati all'interno. Protestavano contro la mancata erogazione del pocket money da parte dei gestori della struttura. Sul posto sono giunte le forze dell'ordine e, da quanto si apprende, la situazione sarebbe tornata alla calma dopo che gli ospiti hanno ricevuto rassicurazioni sulla normalizzazione dell'erogazione del pocket money. Il centro ha aperto nell'autunno del 2016 tra le forze politiche del centrodestra in XII Municipio. Da quanto è noto non si sono mai verificati problemi di relazione con il territorio.
Alcune testate giornalistiche hanno riportato che la protesta è nata dalla mancata "ricarica dei cellulari" ai migranti. In realtà il pocket money è l'erogazione di una piccola somma di denaro quotidiana, solitamente pari a 2,5 o 3 euro, a chi ha diritto all'accoglienza, per le spese quotidiane. Questo viene dato o in contanti o con una carta ricaricabile e gli aventi diritto possono usufruirne come meglio credono per le piccole spese telefoniche.
Sul posto è arrivato attorno ad ora di pranzo anche il candidato e segretario della Lega Matteo Salvini, che è andato in diretta su Facebook: "Immigrati che protestano, vogliono più soldi! Guardate dove stanno, un parco a disposizione, con tanto di pecore e capre. E qualche buonista della Cooperativa mi dice pure ‘Salvini vergogna'…". Peccato che non è vero che gli ospiti del centro volessero più soldi.