Michela Di Pompeo, l’insegnante uccisa nel sonno dal compagno nella loro casa a vicolo del Babuino
Si chiama Michela Di Pompeo, la vittima dell'ennesimo femminicidio avvenuto nella Capitale, nella notte tra domenica 30 aprile e lunedì 1 maggio. La donna, 47 anni e di professione insegnante, è stata uccisa nel sonno nell'abitazione dove conviveva con il compagno in vicolo del Babuino, in pieno centro a Roma, di proprietà dell'attore Alessandro Preziosi. Ad informare le forze dell'ordine e a consegnarsi ai carabinieri, è stato proprio il suo aguzzino, Francesco Carrieri, 55 anni, dirigente di banca. L'uomo, amante di feste e serate esclusive, da circa un anno sarebbe stato affetto da depressione.
La dinamica del delitto
Una relazione iniziata da circa due anni quella tra Michela e Francesco, segnata da frequenti liti, come testimoniato dagli stessi vicini e conoscenti. Tensioni continue che avevano fatto scegliere a Michela di lasciare l'uomo in maniera definitiva. Una relazione ‘adulta', tra due persone con entrambi alle spalle storie e figli, autosufficienti. Ma Francesco non voleva accettare la scelta della compagna e ha deciso di ucciderla per poi consegnarsi alle forze dell'ordine il mattino dopo. L'uomo dovrà rispondere dell'accusa di omicidio volontario.
L'autopsia stabilirà se Michela è morta nel sonno
Ora gli inquirenti attendono i risultati dell'autopsia sul corpo di Michela Di Pompeo, per stabilire se il compagno l'abbia effettivamente uccisa nel sonno così come confessato ai carabinieri. L'uomo sarà ascoltato dal giudice delle indagini preliminari tra il pomeriggio di oggi e domani per l'interrogatorio di garanzia, con il quale si deciderà se confermare o meno la custodia cautelare in carcere.
Il cordoglio di studenti e colleghi
Tantissimi i messaggi di cordoglio di studenti e colleghi questa mattina nell'istituto di cultura tedesca dove la donna insegnava, in via Aurelia Antica. Un'intera comunità rimasta attonita, vedendo mancare da un giorno all'altro e in maniera così tragica Michela. "Con grande costernazione e incontenibile tristezza siamo venuti a conoscenza della morte della nostra stimatissima e amata collega Michela Di Pompeo. I nostri pensieri vanno in questo momento ai suoi figli, alla sua famiglia, ai parenti e agli amici. Sarà nostra cura informarvi su quando verranno fissati un minuto di silenzio in memoria e le successive manifestazioni di cordoglio". Così Michael Szewczyk, Preside della Deutsche Schule Rom.
Femminicidio: la mobilitazione delle istituzioni
"Le donne continuano ad essere ammazzate da quelli che dicono di amarle. La cultura del possesso produce ancora i suoi frutti malvagi. Non vogliamo rassegnarci, non possiamo tacere". Così la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi (Pd), che oggi pomeriggio si recherà sul luogo del femminicidio assieme all'assessora alla cultura con delega alle pari opportunità Cinzia Guido e alla presidente della Commissione elette Flavia Di Gregorio: "Come istituzioni, confermiamo il nostro impegno a promuovere ed affiancare le attività dei centri antiviolenza e i percorsi di educazione alla differenza e alle pari opportunità nelle scuole e nella società".
"L'ennesima vittima della violenza maschile è un colpo ferale alla nostra comunità, alla convivenza civile e alla piena tutela dei diritti delle persone. Dall'inizio dell'anno sono già troppe le donne uccise, aggredite, accoltellate, sfregiate da compagni, mariti, ex fidanzati per gelosia, possesso, sentimenti malati. E sono troppe quelle che ogni giorno subiscono forme di violenza psicologica più sottili e perverse, meno eclatanti ma ugualmente gravi, per esercitare controllo e affermarne l'inferiorità". Lo scrive su Facebook Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea capitolina.
"Cari uomini, serve rispetto nei confronti delle donne, serve un cambiamento culturale per estirpare questo germe – ha aggiunto De Vito – Dobbiamo mettere fine a questa mattanza e comprendere che le relazioni tra i generi devono essere realmente paritarie e che le differenze vanno valorizzate e non annichilite. Siamo noi uomini a dover prendere coscienza che il nostro Paese diventerà un posto più giusto quando, con i nostri comportamenti e in nome dell'articolo 3 della Costituzione, tutte le cittadine avranno pari dignità sociale e non dovranno più sopportare discriminazioni o sopraffazioni. In questo percorso di contrasto, la scuola ha un ruolo fondamentale per sensibilizzare ed educare gli studenti, sin da piccoli, al rifiuto della violenza nei rapporti affettivi. Come pure le istituzioni che hanno il dovere di promuovere misure di prevenzione, istituire reti di sostegno alle vittime e alle famiglie delle donne uccise".