“Mia moglie vuole suicidarsi!”. E invece è con l’amante: “Era una bugia per uscire”
"Aiuto, aiutatemi! Mia moglie vuole suicidarsi!", dice alla polizia al telefono. Gli agenti, ricevuta la segnalazione dell'uomo, preoccupatissimo per la salute della compagna, inviano immediatamente una volante ad investigare. Lei è scomparsa, il cellulare è staccato e non si trova da nessuna parte. Prima di uscire di casa aveva ribadito più volte al marito: "Io mi uccido, mi voglio uccidere". Anche nell'ultima conversazione avuta per telefono gli aveva detto: "Sono andata al cimitero, ho ingerito alcune pillole, poi le ho vomitate. Ma voglio uccidermi".
La moglie era con l'amante: "Era una bugia"
Gli agenti del reparto volanti cominciano le ricerche della donna. Dopo alcuni minuti trovano la sua automobile, con lei a bordo. Ma non è sola: insieme a lei c'è il suo amante. "Ho fatto finta, gli ho raccontato una bugia, era solo una scusa per poter uscire", ha raccontato scoppiando a ridere agli agenti di polizia. Probabilmente marito e moglie in questi minuti si staranno spiegando le rispettive ragioni per questo curioso malinteso coniugale. Stando alla nota diramata dalla Questura di Roma, comprensibilmente, non sono stati presi provvedimenti né per l'uomo né per la donna. A loro il compito di risolvere l'intricato problema familiare.
"Crea un copione credibile", è uno dei consigli del detective privato Mario Di Stefano su Cosmopolitan. La signora non deve aver seguito il suo consiglio. "Devi inventarti delle balle, quindi prepara racconti plausibili ai quali il tuo compagno potrà abboccare facilmente – il consiglio su Cosmopolitan – Non usare la scusa della cena di lavoro: troppo scontata, e usa con parsimonia compleanni e ricorrenze degli amici. Meglio non approfittare delle conoscenze comuni, credendo così di essere al sicuro: il rischio di cadere in contraddizione in questi casi è troppo alto. Se non hai scuse usa la pausa pranzo".