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Meloni: “Io candidata sindaca di Roma? Mettiamola così: non nei prossimi mesi…”

Giorgia Meloni ha dichiarato, nel corso di un’intervista rilasciata a Maurizio Costanzo che andrà in onda l’11 giugno, che la Capitale “merita un sindaco alla sua altezza. Quello che abbiamo visto negli ultimi anni non se lo merita”.
A cura di Enrico Tata
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni non conferma né smentisce una sua possibile candidatura a sindaca di Roma. La leader di Fratelli d'Italia ha dichiarato, nel corso di un'intervista rilasciata a Maurizio Costanzo che andrà in onda l'11 giugno, che la Capitale "merita un sindaco alla sua altezza. Quello che abbiamo visto negli ultimi anni non se lo merita". Per quanto riguarda le aspirazioni personali ha detto: "Io di nuovo candidata sindaco di Roma? Mettiamola così, non nei prossimi mesi…". In merito all'ipotesi si è già espressa l'attuale prima cittadina, Virginia Raggi, che a Giovanni Floris ha detto: "Già c'è stato Alemanno. Ha fatto danni incalcolabili. Sono persone che avevano la camicia nera. Direi che sono sempre fascisti". E sulla possibilità di un candidato leghista: "Un leghista a Roma? Speriamo di no. Salvini è una persona che sta da trent'anni in politica, non ha mai lavorato se non passando da una poltrona all'altra, ha iniziato dicendo Roma Ladrona. Roma non ha bisogno di lui". Raggi dal canto suo ancora non ha sciolto la riserva e per il momento non vuole parlare di un suo possibile bis alla corsa per il Campidoglio: "Non ho ancora sciolto le riserve sulla mia candidatura. Il tema vero è quello del lavoro, del turismo, parlare di poltrone oggi mi sembra quasi collocarsi fuori dal piano della realtà", ha detto ai microfoni de La7.

La sua collega di partito e rivale Roberta Lombardi, capogruppo dei 5 Stelle in Regione, ha smentito all'agenzia Dire di voler essere della partita: "Per me il tema dei due mandati è dirimente. E' impagabile la libertà che una persona accumula nella sua attività politica e ha come proprio patrimonio quando non è alla ricerca del consenso per farsi rieleggere. Ho letto di esponenti locali del Pd, che nemmeno conosco, che tiravano in ballo il mio nome, probabilmente nel rito di bruciarlo, e visti i miei trascorsi col Pd romano dubito ci sia la minima possibilità che questo partito faccia il mio nome. Ma in ogni caso torno al discorso sul fatto di liberare gli esponenti politici dalla ricerca del consenso".

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