Maxiprocesso per mafia agli Spada: chieste 24 condanne e anche l’ergastolo per Roberto Spada
Tre ergastoli: per Carmine Spada, detto Romoletto, uno dei capi del clan, per Ottavio Spada e per Roberto Spada, già condannato per la testata al giornalista della Rai Daniele Piervincenzi. Ventiquattro condanne in tutto. Un quadro, quello che hanno delineato nelle loro richieste gli inquirenti dell'Antimafia Mario Palazzi e Ilaria Calò, che racconta il potere e la pervasività del clan Spada a Ostia. Nell'aula bunker di Rebibbia oggi, dopo quattro giorni di requisitoria, è il momento delle richieste dei pm nell'ambito del maxiprocesso agli Spada dopo il blitz e gli arresti del 25 gennaio scorso nel corso dell'operazione ‘Eclissi'. Associazione a delinquere di stampo mafioso è l'accusa: è la prima volta che agli esponenti del clan Spada viene contestato il 416bis del codice penale. Ad alcuni viene contestato anche l'omicidio, l'estorsione e l'usura. Sono state richieste condanne anche per Ottavio Spada, detto Maciste, a sedici anni di reclusione, per Nando De Silvio, Focanera, a 8 anni e anche per Rubern Alvez del Puerto, coinvolto nella vicenda dell'aggressione al giornalista.
"Oggi, i pm del pool Antimafia, Ilaria Calò e Mario Palazzi, dopo quattro giorni di requisitoria, hanno chiesto una condanna esemplare per associazione a delinquere di stampo mafioso nei confronti dei componenti del clan Spada. Attendiamo con speranza la decisione che i giudici prenderanno con la sentenza. Qualunque sia il responso continueremo la nostra lotta quotidiana contro i clan che hanno spadroneggiato su Ostia, adesso che, gli abitanti del litorale, stanno rialzando la testa e chiedono a gran voce quella legalità che gli era stata rubata. Abbiamo iniziato una guerra a un sistema mafioso, e non abbiamo intenzione di tornare indietro", spiega Massimiliano Vender, presidente dell'Associazione Antimafia Noi.
Il clan degli Spada a Ostia
"Ostia è un ambiente particolarmente complesso, uno scacchiere criminale. Sul territorio operano simultaneamente diversi gruppi: gli Spada, i Triassi, i Fasciani oltre una miriade di clan minori. Che a seconda delle circostanze stringono alleanze tra di loro o si scontrano. E quando avvengono queste frizioni abbiamo gambizzazioni oppure omicidi. In questo contesto le più grandi attività economico-criminali del litorale sono il traffco di stupefacenti e la gestione degli stabilimenti balneari": con queste parole, nel corso del processo, ha descritto il quartiere romano di Ostia il capitano Gianluca Ceccagnoli, comandante della seconda sezione del nucleo investigativo del Gruppo di Ostia.
Coinvolto nell'inchiesta ‘Eclissi' è anche Roberto Spada, noto soprattutto per la testata all'inviato di Nemo Daniele Piervincenzi per la quale è stato già condannato. Questa volta, però, le accuse sono ben più gravi e la richiesta dei pm per lui, come detto, la pena dell'ergastolo. Una testimone ha descritto così le sue attività ad Ostia nel corso del maxiprocesso: "Roberto prende sti bambini dalla strada e li mette nelle palestre e li toglie dalla strada, ma i genitori non hanno capito due cose: la prima è che fa crescere piccoli guerrieri addetti proprio al recupero. Ma al recupero di cosa, delle partite! Ma a prescindere da questo i genitori che mandano i figli da Roberto e non pagano ricordassero una cosa: sono sempre debitori con Roberto".