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Mausoleo dedicato a Rodolfo Graziani, condannato per apologia del fascismo sindaco di Affile

È stata confermata dalla Corte d’Appello la condanna inflitta in primo grado al sindaco di Affile e a due assessori per apologia del fascismo. I tre sono stati condannati a otto e sei mesi di reclusione con pena sospesa per il monumento dedicato al gerarca fascista Rodolfo Graziani. Dovranno pagare 8mila euro all’Anpi come risarcimento.
A cura di Natascia Grbic
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La Corte d'Appello ha confermato le condanne già inflitte in primo grado al sindaco di Affile, Ercole Viri, e ai due assessori Giampiero Frosoni e Lorenzo Peperoni. Il giudice di Tivoli ha dato sentenze della durata rispettivamente di otto e sei mesi, ricalcando quindi quelle già emesse dal giudice di Tivoli. I tre sono stati condannati per apologia del fascismo per aver fatto costruire ad Affile un mausoleo dedicato a Rodolfo Graziani, gerarca fascista e ministro della Difesa nella Repubblica sociale italiana. Un fatto che, all'epoca dell'inaugurazione, aveva suscitato molte polemiche e proteste. Il sindaco di Affile e i due assessore, oltre a essere stati interdetti dai pubblici uffici per il tempo di durata della condanna, dovranno pagare all'Anpi 8mila euro di risarcimento (l'associazione partigiani si era infatti costituita parte civile ed è stata tra i promotori della protesta). Già ai tempi della sentenza di primo grado l'Anpi aveva espresso soddisfazione per quanto deciso dal giudice e chiesto di demolire il mausoleo.

Il mausoleo dedicato a Rodolfo Graziani, costruito con i soldi della Regione

Il mausoleo costruito ad Affile e dedicato dal sindaco a Rodolfo Graziani è costato 125mila euro. Il monumento, inaugurato nel 2012, è stato pagato con un finanziamento regionale ottenuto dalla Regione Lazio, poi revocato nel 2015. Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha poi spiegato che la giunta comunale di Affile aveva chiesto un finanziamento generico per un monumento ai caduti. Solo successivamente è stata votata una delibera per intitolare l'opera a Graziani. Una decisione che non è piaciuta alla Regione, che quindi ha deciso di revocare i soldi dati in precedenza. "Sono felice per questa notizia. Il fascismo è un crimine contro l’umanità e l’Italia, la sua Costituzione, le sue Istituzioni democratiche lo rifiutano con forza", ha commentato Carla Nespolo, presidente dell'Anpi, a margine della sentenza.

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