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Matrimoni gay, Marino disobbedisce al prefetto: “Vado avanti”

Nonostante il divieto del prefetto, il sindaco di Roma non molla e conferma l’appuntamento di domani. Alle 11 il primo cittadino registrerà i primi matrimoni gay celebrati all’estero.
A cura di Enrico Tata
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L'appuntamento è confermato: ore 11, sala della Protomoteca in Campidoglio. Non molla Ignazio Marino. Nonostante l’altolà del prefetto, il sindaco di Roma non ha intenzione di fermarsi. E sabato mattina registrerà i primi matrimoni gay per alcune coppie che ne hanno fatto richiesta. Proprio ieri, in un’intervista al Messaggero, il capo della prefettura aveva invece dato ragione al ministro Alfano, che con una circolare aveva tentato di bloccare la registrazione dei matrimoni omosessuali. “La circolare del ministero degli Interni parla chiaro: le nozze tra persone dello stesso sesso in Italia non hanno valore. Quindi se il sindaco non ci ripensa sarò costretto ad annullare l'atto", è l’annuncio del prefetto, che ha precisato: ”Da parte mia non c’è alcun giudizio o interferenza politica, il mio compito è quello di vigilare in rappresentanza del Governo”.

Un muro contro muro, quello fra il primo cittadino e il capo della prefettura. Con Marino che rimane sicuro, confermando l’appuntamento di domani: “Ho annunciato è una semplice trascrizione di un fatto, cioè l’esistenza di un atto che è stato scritto in un Paese Ue e che riguarda residenti della città di Roma”, ha detto il sindaco. Dopo l’esposto alla prefettura dei giorni scorsi, anche l’ex primo cittadino, Gianni Alemanno, torna ad attaccare il sindaco: “Marino dimostra scarso rispetto delle istituzioni". Se non cambierà idea saremo pronti a dare battaglia.Arriva invece il sostegno all'iniziativa da parte del Circolo Mario Mieli che si schiera contro il prefetto: “Quando un ordine è ingiusto, è un dovere disobbedire”, commentano in una nota. Favorevoli anche Gianluca Peciola e Imma Battaglia di Sel: “Un atto di disobbedienza civile che condividiamo”. E ieri Esterino Montino, sindaco di Fiumicino, del Partito Democratico, ha reso noto di aver ordinato la trascrizione per i matrimoni gay nel registro del proprio comune.

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