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Massacra l’amico della ex in strada e lo lascia morire sull’asfalto

Aveva deciso di mettere fine alla relazione con quell’uomo violento, che da quel momento aveva cominciato a perseguitarlo. Il 32enne va poi su tutte le furie quando sospetta di una relazione della donna con un amico, che massacra di botte con un complice, lasciandolo agonizzare in strada fino alla morte.
A cura di Valerio Renzi
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Non sopportava quel rapporto con la sua ex compagna, così lo ha aspettato in mezzo alla strada e lo ha massacrato di botte, lasciandole esanime su una panchina di Tor San Lorenzo, località costiera sul litorale romano. Non contento di averlo picchiato, lo ha poi rapinato degli averi che gli ha trovato in tasca per poi allontanarsi. Solo dopo, cosciente di averlo percosso brutalmente con il rischio di provocarne la morte, ha chiamato i familiari dell'uomo indicando il luogo dove giaceva il loro caro agonizzante. L'uomo era già stato trasportato in ospedale, dove è deceduto poco dopo. I fatti si sono svolti nella notte tra il 6 e il 7 novembre scorso.

Arrestato anche un complice

L'inchiesta, portata avanti dagli agenti del commissariato di Anzio, ha portato all'individuazione di un 32enne di nazionalità marocchina con diversi precedenti, e di un complice bosniaco di 37 anni, anche lui già conosciuto dalle forze dell'ordine. Sarebbero loro gli autori del pestaggio mortale. Una vendetta contro la relazione che il 32enne sospettava che la vittima intrattenesse con la sua ex fidanzata, una ragazza italiana che aveva deciso di lasciarlo.

Picchiava la ex e la perseguitava dopo la fine della relazione

La donna aveva deciso di troncare quella relazione dopo mesi di botte e violenze fisiche e psicologiche. Da quel momento era cominciata una vera e propria persecuzione da parte dell'ex, situazione che era peggiorata quando lui aveva sospettato di una nuova relazione.

L'aggressione annunciata su WhatsApp con messaggi minatori

L'uomo e un altro cittadino dall'accento straniero, identificato poi per il bosniaco fermato, nelle ore precedenti all'aggressione hanno inviato diversi messaggi vocali alla donna in cui dichiaravano il loro intento violento nei confronti dell'amico e il movente.

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