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Marino parcheggia al Senato, la lettera di 30 senatori: “Privilegio incomprensibile”

Proteste per la Panda rossa del sindaco in sosta fuori palazzo Madama. L’appello inviato al presidente Grasso è stato firmato da esponenti Ncd, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle, Sel, Lega, Popolari per l’Italia e Scelta Civica.
A cura di Enrico Tata
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La Panda rossa di Ignazio Marino è ancora là, parcheggiata fuori il Senato, davanti alla chiesa di San Luigi dei Francesi nel rione Sant’Eustachio. E scoppia ancora la polemica. Dopo la protesta dei giovani del Nuovo centro destra lo scorso 3 ottobre, oggi 30 senatori hanno inviato una lettera al presidente Piero Grasso per protestare contro il comportamento del sindaco. Una lamentela trasversale visto che i firmatari appartengono ai gruppi di Ncd e Forza Italia, ma ci sono anche esponenti del Movimento Cinque Stelle, di Sel, della Lega, dei Popolari per l'Italia e di Scelta Civica.

Secondo i firmatari dell’appello il sindaco non avrebbe diritto di parcheggiare la propria autovettura nell’area riservata alla sosta dei senatori in carica. Un’autorizzazione provvisoria, quella concessa al primo cittadino, che come spiegano i senatori nella missiva era stata decisa dalla prefettura “per favorire il parcheggio in un'area sorvegliata, dopo che la vettura di Marino aveva subito per mano di ignoti danneggiamenti”. Ma i firmatari fanno notare al presidente del Senato che “il regolamento consente agli stessi senatori di usufruire del parcheggio soltanto negli orari di apertura degli uffici, al di fuori  dei quali non è concesso prolungare la sosta”.

Grasso aveva chiesto infatti di lasciare liberi al termine dell’orario di lavoro i posti auto destinati ai senatori, specie quando non sono in corso lavori parlamentari. E invece l’auto del primo cittadino, secondo chi protesta, rimane parcheggiata là regolarmente, anche di notte. Sorvegliata dalle forze dell’ordine che consentono l’accesso a quelle aree con i dissuasori elettrici che escono dal selciato.  Un privilegio che i 30 senatori considerano inaccettabile: “Incomprensibile e impopolare, in una città in cui sono appena state abolite molte agevolazioni sulla sosta tariffaria con un inevitabile aggravio degli oneri a carico dei cittadini", si legge nella lettera.

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