Marino: “Le mie dimissioni? Ho 20 giorni per riflettere”
Ha dato forfait alla prima udienza sul processo per mafia capitale, al suo posto l'assessore Sabella, per tenere una conferenza stampa sul "caso scontrini". Dopo le quattro ore passate in Procura ieri con il proprio legale, oggi Ignazio Marino ha incontrato i giornalisti. E con l'occasione si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa.
Caso scontrini: "Non sono indagato"
Marino ha prima di tutto chiarito di essere stato ascoltato dai pm come "persona informata sui fatti" e di "non essere indagato". Poi il sindaco ha attaccato il Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia, i cui esposti sulle sue spese di rappresentanza ha definito "vergognosi e in "malafede". "Non ho mai usato denaro pubblico a scopo privato semmai il contrario. – ha sostenuto Marino – A New York ho incontrato chi si occupa di housing sociale al termine della mia vacanza estiva e anche se gli incontri erano istituzionali mi sono pagato l'albergo da solo",
Marino: "Dimissioni? Ho 20 giorni per riflettere"
A chi gli chiedesse se è possibile che rinunci alle dimissioni provando a ottenere la maggioranza in aula Giulio Cesare, Marino ha risposto così: "Come prevede la legge, e come detto nella mia lettera di dimissioni, pensavo e penso che ho 20 giorni per fare opportune riflessioni e verifiche sulle mie dimissioni". Lascia ancora uno spiragli aperto il sindaco ormai sfiduciato nei fatti dalla sua maggioranza, ma a cui molti cittadini ed elettori del centrosinistra hanno mostrato il loro sostegno chiedendogli di andare avanti.
Il Pd: "Non può andare avanti"
Marino non può più andare avanti, deve confermare le sue dimissioni. Questo l'esito emerso dalla riunione tra i consiglieri comunali del Partito democratico e il commissario del Pd romano Matteo Orfini. "Non ci sono più le condizioni per continuare con il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e di formare una nuova maggioranza", ha detto il consigliere capitolino del Pd Fabrizio Panecaldo al termine della riunione.