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Il caso Maria Sestina Arcuri

Maria Sestina Arcuri, fissata la data del processo per il fidanzato accusato di omicidio

Il prossimo 9 dicembre inizierà il processo a carico di Andrea Landolfi, l’ex fidanzato di Maria Sestina Arcuri morta lo scorso febbraio dopo una caduta dalle scale nella casa della nonna di lui a Ronciglione. Il pugile 30enne comparirà davanti ai magistrati con giudizio immediato.
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A cura di Alessia Rabbai
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Il caso Maria Sestina Arcuri

Il processo per l'omicidio di Maria Sestina Arcuri, che vede come unico imputato l'ex fidanzato Andrea Landolfi, inizierà lunedì 9 dicembre. L'operatore socio sanitario e pugile dilettante prima di Natale dovrà comparire davanti ai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Viterbo. Il 30enne, in carcere dal 25 settembre scorso, è accusato di aver ucciso la 26enne di Cosenza, lanciandola dalle scale della casa della nonna in via Papirio Serangeli a Ronciglione, la notte tra il 3 e il 4 febbraio scorso. Ieri il giudice ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal pubblico ministero Franco Pacifici: Landolfi non sosterrà l'udienza preliminare ma passerà direttamente alla fase dibattimentale. Si tratta di un procedimento speciale attuabile nel caso in cui dalle indagini emergano prove di evidente reità, oppure quando sia stata disposta nei confronti dell'imputato una misura cautelare provvisoria.

Il punto sull'omicidio di Maria Sestina Arcuri

Maria Sestina Arcuri è deceduta all'ospedale Belcolle di Viterbo, due giorni dopo essere precipitata dalle scale, un incidente che però le ha lasciato addosso traumi e ferite che l'autopsia ha rivelato non riconducibili a una semplice caduta. La Procura di Viterbo ha iscritto nel registro degli indagati l'ex fidanzato, presente con lei la notte dei tragici fatti e lo scorso marzo ne ha chiesto l'arresto, misura negata dal giudice delle indagini preliminari. Il pm si è dunque rivolto al Tribunale del Riesame, che ha accordato la posizione della Procura ma la difesa ha depositato a sua volta un ricorso in Cassazione, che il giudice ha rigettato, rendendo effettivo di fatto l'arresto di Landolfi. A sostegno dell'accusa ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza, dalla testimonianza del figlio di lui, alle documentazioni raccolte che ne fanno "una persona pericolosa, che potrebbe uccidere ancora" come lo hanno definito i giudici della Cassazione.

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