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Maresciallo dell’Esercito è accusato di aver rubato 73.000 euro di buoni pasto

Un maresciallo dell’Esercito è accusato di aver sottratto buoni pasto per un valore di 73.500 euro dalla sua posizione al ministero della Difesa in tre anni, dal 2015 al 2017. Chiuse le indagini rischia di essere rinviato a giudizio per il reato di peculato. La sua posizione di ufficiale è un aggravante.
A cura di Redazione Roma
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Un sottoufficiale dell'Esercito è accusato di peculato. Secondo il pm Antonella Masala della Procura di Roma avrebbe sottratto, dalla sua posizione all'interno dell'Ufficio segreteria generale del gabinetto del ministero della Difesa, buoni pasto per un valore di 73.500 euro. La vicenda è raccontata oggi dalle pagine romane del Corriere della Sera, che riporta la notizia della chiusura delle indagini e il prossimo rinvio a giudizio del maresciallo.

Secondo gli inquirenti l'uomo avrebbe sottratto, nel triennio 2015-2017, ben 14.228 buoni pasto, ma non è stato ancora chiarito che cosa avrebbe fatto con i ticket sottratti. Secondo l'accusa, grazie all'incarico ricoperto, il militare era preposto a richiedere il numero di buoni pasto necessari e a metterli a bilancio, riuscendo così a stornarne un significativo numero ogni mese.

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