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Mare inquinato a Pomezia, divieto di balneazione per presunto scarico di liquami

Il mare lungo la costa di Pomezia si è tinto di un colore rossastro. Il sindaco Zuccalà ha firmato il divieto di balneazione per la tratta interessata a causa di un probabile “scarico di liquami”. Intanto i bagnanti, già prima dello stop del sindaco si sono allontanati dalla spiaggia e hanno rinunciato ai tuffi estivi.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto Facebook di Fabio Fucci
Foto Facebook di Fabio Fucci

Mare inquinato a Pomezia. Il sindaco Adraiano Zuccalà ha firmato il 18 agosto il divieto di balneazione "dal fosso di Rio Torto al canale di Campo Ascolano”. La decisione a seguito di tantissime segnalazioni dei bagnanti, anche sui social network con foto del mare color ruggine. Il primo cittadino ha spiegato che il motivo probabilmente è attribuibile "A un presunto scarico di liquami non meglio identificati nei canali di Rio Torto ed Incastro nel Comune di Ardea, a seguito del quale si è verificato il cambiamento di colore dell’acqua di mare lungo gli specchi acquei ricadenti nei Comuni di Ardea e Pomezia".  Il litorale di Roma si è tinto di un colore rossastro che sta facendo preoccupare i bagnanti tanto che molti, romani e turisti, già prima dello stop del sindaco hanno rinunciato ai tuffi in acqua proprio durante la settimana di Ferragosto e si sono allontanati dalla spiaggia. Altri sono rimasti ma nessuno fa il bagno: i bagnanti si limitano a prendere il sole e a guardare con disappunto l'acqua.

In corso le analisi di Arpa

Secondo quanto appreso "I depuratori non hanno manifestato malfunzionamenti – spiega il sindaco – pertanto la Capitaneria di Porto e l’Arpa sono sul posto per verificare quanto accaduto e lo stato dei luoghi". In attesa dei risultati definitivi delle analisi di Arpa, in via precauzionale, è temporaneamente vietata la balneazione nel tratto di costa indicato.

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