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Marco Cavola, morto durante una battuta di caccia in Scozia. Gli amici: “Conosceva le regole”

Marco Cavola aveva 42 anni ed era originario di Lariano, nella zona dei Castelli Romani. È morto durante una battuta di caccia in Scozia, colpito sembra da un colpo partito accidentalmente dal fucile di un suo amico. Titolare di una ditta, tifoso della Juventus, lascia una moglie e tre figli piccoli.
A cura di Natascia Grbic
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Ha sconvolto tutti gli abitanti dei Castelli Romani la morte di Marco Cavola, 42enne di Lariano deceduto in Scozia durante una battuta di caccia. Secondo le prime ricostruzioni, il colpo fatale sarebbe partito dal fucile di uno dei suoi amici, ma a determinare l'esatta dinamica ci penseranno gli accertamenti delle autorità scozzesi, che stanno ancora indagando sul caso. Marco Cavola lascia una moglie e tre figli piccoli: e al cordoglio della famiglia, si è unito anche quello dei suoi amici e delle persone che lo conoscevano. "Voglio ricordarti così amico, orgoglioso di tutto ciò che facevi e sono felice di averti conosciuto – scrive Marco, postando una foto di Cavola mentre mostra due funghi appena raccolti – R.i.p veglia sempre su di noi". Tra loro, anche un guardiacaccia che lo conosceva e che ha voluto condividere un ricordo: "Caro Marco, sei stato un vero signore, io come guardiacaccia non ho mai nulla da rimproverare ti attenevi alle regole".

"Era entusiasta di andare in Scozia"

Marco Cavola è stato ricordato anche dalla Lega Nord di Velletri che ha voluto fare le condoglianze a tutta la sua famiglia. Persona molto conosciuta a Lariano, Cavola era titolare di una ditta: appassionato di calcio, tifava la Juventus e amava passare tempo all'aperto con i suoi amici. Adorava la montagna, dove andava a sciare con i suoi figli appena ne aveva occasione. Il 42enne era un cacciatore esperto e aveva programmato questo viaggio in Scozia da molto tempo: gli amici che l'hanno ricordato, infatti, hanno sottolineato come fosse felice di partire in vacanza per quest'esperienza. La sua morte è stata una tragica fatalità. Per adesso non si sa ancora quando la salma potrà rientrare in Italia: un fattore, questo, che rende ancora più gravoso il lutto della famiglia e degli amici.

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