Marcello De Vito torna libero: è accusato di corruzione nell’inchiesta Stadio della Roma
Marcello De Vito è uscito dai domiciliari ed è tornato libero, in attesa del giudizio immediato che sarà celebrato il prossimo 4 dicembre. L'ex presidente del'Assemblea capitolina è stato arrestato per corruzione lo scorso 20 marzo scorso nell'inchiesta su presunte tangenti legate al nuovo stadio della Roma. A stabilire la misura il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma, che ha accolto la richiesta avanzata dal suo legale difensore Angelo Di Lorenzo. L'udienza è stata fissata dopo che il giudice Tomacelli ha accolto la richiesta da parte della procura di un giudizio immediato per l'ex esponente del Movimento Cinque Stelle. De Vito a seguito del suo arresto non ha mai rassegnato le sue dimissioni dalla carica pubblica: "Sono certo della mia innocenza e confido nel pieno accertamento da parte della magistratura – aveva dichiarato l'ex presidente del Consiglio Comunale – Per questo motivo non posso, non voglio e non debbo fare passi indietro rispetto alle funzioni che ricopro".
De Vito era uscito dal carcere lo scorso luglio
Marcello De Vito lo scorso luglio è uscito dal carcere e ha ottenuto i domiciliari a quattro mesi dall'arresto, che lo ha visto espulso da Luigi Di Maio dal Movimento Cinque Stelle. Secondo l'accusa De Vito avrebbe approfittato della sua posizione per favorire i progetti dell'imprenditore Luca Parnasi. De Vito è stato sospeso dall'incarico dall'allora prefetta Paola Basilone, un provvedimento che ha una durata di diciotto mesi: questo vuol dire che se l'ex braccio destro di Virginia Raggi dovesse tornare, avrebbe diritto al suo posto e a continuare il suo lavoro.
Marcello De Vito a processo il prossimo 4 dicembre
I giudici della sesta sezione penale della Corte di Cassazione a luglio scorso avevano rinviato al Tribunale del Riesame l'analisi dell'ordinanza di custodia cautelare per De Vito. "La Suprema Corte di Cassazione ha pubblicato i motivi sulla base dei quali ha gravemente censurato l'assunto accusatorio del Tribunale di Roma, accogliendo cosi le censure difensive e mettendo in discussione la legittimità del mio arresto, risultato basato su mere congetture, argomentazioni illogiche e ‘addomesticate'" aveva dichiarato De Vito.