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Omicidio Marco Vannini

Mamma Marina e il libro su Marco Vannini: “Racconto chi era veramente, non solo la sua tragedia”

“Per me è fondamentale far conoscere Marco per quello che era, perché era una bella persona. Nel libro ci sono testimonianze di amici, parenti e chiunque lo identificava con la sua generosità, con il suo sorriso, con quella bella parola che aveva per tutti e per me è importante”, ha raccontato a Fanpage.it la signora Marina Conte, la mamma di Marco Vannini.
A cura di Enrico Tata
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Marina Conte, mamma di Marco Vannini
Marina Conte, mamma di Marco Vannini
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‘Mio figlio Marco – La verità sul caso Vannini': questo il titolo del libro scritto dalla mamma di Marco Vannini, Marina Conte, insieme al giornalista Mauro Valentini. Come ha dichiarato la signora Conte ai microfoni di Fanpage.it, il libro è stato scritto per "raccontare questi venti anni vissuti da mio figlio insieme alla sua famiglia. Perché noi prima di quella maledetta sera eravamo una famiglia felice. Quando si parla del caso Vannini si parla di solito del caso giudiziario, ma io ho voluto raccontare tutto il suo percorso, da quando nasce ai primi passi, tutto il suo cammino fino ad arrivare ai 20 anni, i suoi sogni nel cassetto". Il ricavato dalla vendita del volume andrà ai comuni di Cerveteri e Ladispoli per attività in ricordo del 20enne ucciso da un colpo di pistola sparato cinque anni fa dal padre della sua fidanzata, Antonio Ciontoli. In appello Ciontoli e i suoi familiari sono stati condannati per omicidio colposo, ma i giudici della Corte di Cassazione hanno annullato la sentenza e hanno ordinato un nuovo processo di secondo grado.

"Marco aveva grandi sogni nel cassetto: voleva volare con le Frecce Tricolori"

"Mio figlio aveva grandi sogni nel cassetto: per esempio voleva volare con le Frecce Tricolori. Io sono convinta che ci sarebbe riuscito, era molto ambizioso", ha raccontato ancora la signora Marina. "La dedica l'ho voluta fare a mio marito, perché io e lui desideravamo tanto un figlio e quando Marco è nato lui era orgoglioso di avere questo bambino tra le braccia. Mia madre gli diceva sempre: ‘Quando lo tieni in braccio sembra che hai il mondo'. E lui le rispondeva: ‘Non sai quanto l'ho desiderato'. Io ho voluto che Marco rimanesse indelebile non soltanto per la tragedia, ma per il suo vissuto. Per me è fondamentale far conoscere Marco per quello che era, perché era una bella persona. Nel libro ci sono testimonianze di amici, parenti e chiunque lo identificava con la sua generosità, con il suo sorriso, con quella bella parola che aveva per tutti e per me è importante".

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