Magliana, litigano per un cane: 30enne ridotto in fin di vita da un pugile

Una lite nata da un motivo banale: il cane di un conoscente, un pit bull, aveva abbaiato e ringhiato contro il suo. Per questo un 30enne romano ha affrontato il padrone dell'animale. La discussione è subito degenerata in un violento litigio, trasformatosi in una rissa. Ad avere la peggio proprio il 30enne ridotto in fin di vita dai colpi alla testa ricevuti dal padrone del pit bull, un pugile professionista. I fatti si sono svolti la notte dello scorso 24 giugno a piazza Fabrizio De André alla Magliana, periferia di Roma.
Gli agenti di polizia del Commissariato San Paolo si sono messi sulle tracce dell'aggressore dopo essere venuti a conoscenza del fatto di sangue dall'ospedale, dove l'uomo si trova ricoverato in prognosi riservata, soccorso esanime da un'ambulanza del 118. Gli investigatori hanno faticato non proprio a individuare e rintracciare l'aggressore, a causa del "velo di reticenza ed omertà intorno alla gravissima vicenda" che "non ha facilitato il compito degli investigatori".
Al termine delle indagini gli inquirenti sono riusciti a stabilire con esattezza l'ora e il luogo dell'aggressione, rintracciando alcuni testimoni che hanno raccontato l'episodio: dopo che i due avevano alzato la voce il 30enne avrebbe afferrato il suo interlocutore per il collo, scatenando la violenza reazione del pugile che avrebbe iniziato a colpirlo ripetutamente alla testa. Dopo il pestaggio l'uomo, un 22enne romano. si è allontanato senza prestare soccorso. Rintracciato dagli agenti è stato arrestato per tentato omicidio.