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Mafia Ostia, i 5 Stelle contro Libera. Don Ciotti: “Falsità quereliamo”

Durissimo scontro tra Libera di Don Ciotti e il Movimento 5 Stelle, che ha accusato l’associazione antimafia di opacità e illegalità nella gestione di una spiaggia a Ostia. Le accuse, anticipate dal Tempo, in un dossier sulla mafia del litorale. Il Movimento minimizza ma Libera annuncia querele. Sabella: “Disgustato. Consigliere 5 Stelle di Ostia Ferrara interesse diretto su quella spiaggia”.
A cura di Valerio Renzi
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E' scontro a tutto campo tra il Movimento 5 Stelle e Libera, l'associazione antimafia guidata da Don Ciotti. Secondo l'indiscrezione riportata da il Tempo, nel tanto sbandierato dossier sulla mafia a Ostia, gli esponenti grillini metterebbero nel mirino proprio l'assegnazione di una spiaggia a Libera e alla Uisp.

"Invitiamo il Movimento 5 Stelle a ritirare entro oggi quanto detto all'interno del dossier su Ostia e consegnato alla Commissione Antimafia altrimenti siamo pronti ad andare in Procura e a fare una querela ufficiale", tuona l'esponente nazionale di Libera Gambriella Stramaccioni durante una conferenza stampa in Campidoglio.

Gli fa eco il padre nobile del movimento Don Ciotti che, spesso impegnato in iniziative con Beppe Grillo, non ammette che si metta in dubbio la trasparenza della sua associazione: "La ricerca della verità è la base della giustizia. Ben vengano allora tutte le documentazioni, analisi, testimonianze volte a dissipare le ambiguità e rischiarare le zone d'ombra. Ma a patto che siano oneste, serie, disinteressate, nè mosse dalla presunzione di avere in tasca quella verità che si dice di cercare. Se mancano queste prerogative etiche, la denuncia diventa diffamazione, calunnia. E' nostra intenzione dimostrare che proprio questo è il caso del dossier in questione, riservandoci di adire a vie legali se chi l'ha redatto non fa pubblica ammenda delle falsità dette e scritte".

Prova a buttare acqua sul fuoco il M5S che, in una nota, prova a smentire il contenuto del suo stesso dossier, che ancora non è stato ufficialmente presentato in Commissione Antimafia e il cui contenuto quindi non è pubblico ne verificabile. "Quanto scritto dal giornalista del il Tempo non corrisponde in alcun modo alla relazione ufficiale redatta dai rappresentanti capitolini e regionali, che, al contrario di quanto riportato dal Tempo, non è infatti stata ancora depositata in Commissione Antimafia – si legge nel comunicato – Non comprendiamo il motivo per cui oggi Libera faccia una conferenza stampa contro il M5S, forza politica del tutto estranea ai fatti di mafia capitale".

Secondo il Tempo il dossier pentastellato accusava il movimento di Don Ciotti e la Uisp di aver preso l'affidamento di una spiaggia in assegnazione diretta, mentre al contrario "Uisp e Libera hanno partecipato al bando pubblico con esito pubblicato in data 10 aprile 2014 e l'Ati con a capofila la Uisp è entrata in possesso della spiaggia solo ad aprile 2015". Inoltre si accusava Libera di non aver mai organizzato iniziative contro la mafie, di aver preso possesso illegalmente della spiaggia Faber Beach (una spiaggia libera attrezzata) e di aver preso contributi diretti per l'iniziativa "Ostia Cinema Station". Tutte circostanze negate con decisione dalle associazioni che hanno risposto con un contro dossier.

Sabella: "Su quella spiaggia interessi del consigliere 5 Stelle Ferrara"

Sulla vicenda è intervenuto anche l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella, che rivela quella che suo avviso è la vera ragione dell'attacco 5 Stelle a Libera: su quella spiaggia ci sarebbero interessi diretti del consigliere di Ostia del M5S Ferrara. "Non era mia intenzione intervenire in questa conferenza ma è pervenuto ai miei uffici un elenco di interpellanze a cui devo rispondere in Assemblea capitolina e sono saltato dalla sedia dal disgusto quando ho letto quelle di quattro ragazzi che personalmente stimo, i consiglieri comunali M5S, che mi hanno fatto una interpellanza per chiedermi delle sanzioni applicate a Libera nel corso di un'attività di verifica della legalità sul lungomare di Ostia che io stesso ho disposto", ha dichiarato Sabella.

Poi l'accusa diretta: "Abbiamo controllato 71 stabilimenti e spiagge libere e dove c'erano irregolarità adottando dei provvedimenti amministrativi e il Movimento 5 Stelle mi chiede solo quelle applicate a Libera? Perché? Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato ma a volte ci si azzecca. Fatemi pensare male. I consiglieri che sono qui in Aula li stimo e hanno fatto delle grandi battaglie e mi stupisce che siano caduti nella trappola del rappresentante M5S di Ostia, Ferrara, che ha un interesse diretto e personale sulla spiaggia gestita da Libera".

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