Mafia Ostia, agguato al reggente del clan Triassi: nuovi equilibri criminali sul litorale
A Ostia potrebbe scoppiare un nuovo scontro tra clan. Lunedì pomeriggio è rimasto ferito in un agguato Manuel Sannino, 35 anni, genero e reggente del clan di Vito Triassi, legato alle famiglie mafiose Cuntrera-Caruana. Sannino è stato ferito a colpi di coltello in pieno giorno in via Lucio Lepido, nel centro di Ostia. Esplosi anche diversi colpi di pistola, secondo le testimonianze dei commercianti, ma i bossoli non sono stati rinvenuti: forse a sparare una scaccia cani.
La criminalità organizzata non ha paura di colpire in mezzo alla gente, sotto le finestre del municipio. A riprova che le inchieste, gli arresti e il commissariamento per mafia non hanno annichilito la capacità dei clan di controllare e operare sul territorio. Anche alla luce del sole. L'uomo, interrogato in ospedale, ha dichiarato di non sapere perché e chi l'abbia aggredito provocandogli una grave lesione alla spalla e lasciandolo in terra in una pozza di sangue.
Una reticenza quella di Sannino quasi scontata ma di cui non si fidano gli inquirenti: alla base dell'agguato ci sarebbe invece il controllo sulle attività criminali, spaccio e la gestione delle bische dove si gioca d'azzardo clandestinamente. Forse una partita di droga o uno screzio sul giro di scommesse il movente. Attorno all'episodio un muro spesso d'omertà e "non collaborazione". Ma la paura è che l'agguato possa innescare una nuova spirale di sangue per l'instaurarsi di nuovi equilibri criminali, con i gruppi criminali "storici" sotto i riflettori e indeboliti dalle inchieste.