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Mafia Capitale, rinvio a giudizio per l’ex sindaco Alemanno. Prima udienza il 23 marzo

L’ex sindaco Alemanno è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale per i reati di corruzione e finanziamento illecito. “Ho la coscienza pulita”, ha commentato appresa la notizia. La prima udienza del processo il prossimo 23 marzo.
A cura di Va.Re.
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L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, coinvolto nell'inchiesta "Mondo di mezzo" che ha portato alla luce il sistema di Mafia Capitale è stato rinviato a giudizio per i reati di corruzione e finanziamento illecito. A deciderlo è stato il gup Nicola Di Grazia dopo tre ore di udienza e al termine di altre due di camera di consiglio. La prima udienza del processo, che sarà celebrato con rito ordinario, si terrà il prossimo 23 marzo.

Secondo gli inquirenti, Alemanno avrebbe ricevuto 125 mila euro, in gran parte attraverso la fondazione Nuova Italia da lui presieduta, per favorire Salvatore Buzzi. I soldi infatti sarebbero stati erogati dal ras delle cooperative sociali in accordo con Massimo Carminati e consegnati ad Alemanno attraverso Franco Panzironi, allora amministratore delegato dell'Ama. Nello specifico 75mila euro sotto forma di rimborso per cene elettorali, 40 mila euro come finanziamento alla fondazione e 10mila euro in contanti.

E in particolare 75 mila euro sotto forma di finanziamento per cene elettorali, 40 mila per finanziamento della fondazione e circa diecimila euro in contanti. Questi ultimi nell'ottobre 2014, a due mesi dalla prima ondata di arresti per Mafia Capitale. Dagli atti depositati nelle scorso settimane dalla Procura è emerso che tra il 16 luglio 2013 e il 23 luglio 2014 sui conti personali dell'ex sindaco sono stati effettuati dalla Fondazione nuova Italia 8 bonifici per un totale di quasi 62mila euro, «generalmente a titolo di saldo fattura».

Alemanno: "Ho la coscienza pulita"

Non si è fatto attendere il commento di Alemanno, che si è detto tranquillo e fiducioso di uscire dal processo dimostrando la sua estraneità. "Non ho chiesto riti alternativi proprio per dimostrare pubblicamente la mia innocenza – ha dichiarato- ho la coscienza pulita e per questo non ho nulla da patteggiare. Affronto quindi il rinvio a giudizio con animo sereno perchè sono fiducioso nell'operato della magistratura e convinto che al dibattimento sarà accertata e provata l'assoluta correttezza del mio operato".

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