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Mafia Capitale, rinviato a giudizio l’ex capo di gabinetto in Regione Venafro

L’accusa è di turbativa d’asta nell’assegnazione, del 2014, dell’appalto del Recup, il servizio di prenotazione delle prestazioni sanitarie della Regione Lazio.
A cura di Enrico Tata
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L’accusa è di turbativa d’asta nell’assegnazione, del 2014, dell’appalto del Recup, il servizio di prenotazione delle prestazioni sanitarie della Regione Lazio. Per questo i pm della procura di Roma hanno chiesto il rinvio di Mario Monge, dirigente della cooperativa Sol.Co., e di Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Secondo l’accusa i due avrebbero concorso a manipolare la gara d’appalto per il numero unico per le prenotazioni.

La richiesta della procura è stata firmata dal procuratore Giuseppe Pignatone, dall'aggiunto Michele Prestipino nonchè dai pubblici ministeri Luca Tescaroli, Giuseppe Cascini e Paolo Ielo. Per il gip Flavia Costantini, riguardo alla gara Cup, esistevano “accordi spartitori” sui quali era “intervenuto il gruppo di Salvatore Buzzi", il braccio destro di Massimo Carminati, capo di Mafia Capitale.

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