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Mafia Capitale, ecco il “tesoro” di Carminati: possedeva quadri inestimabili

Sei opere di Renato Guttuso, due di Keith Haring, una di Picasso, venticinque copie di Mario Schifano e quattro di Umberto Mastroianni, sculture e zio del famoso attore. Ma la lista non finisce qua. È parte del tesoro nascosto di Massimo Carminati, il boss di Mafia Capitale.
A cura di Enrico Tata
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Sei opere di Renato Guttuso, due di Keith Haring, una di Picasso, venticinque copie di Mario Schifano e quattro di Umberto Mastroianni, sculture e zio del famoso attore. Ma la lista non finisce qua. È parte del tesoro nascosto di Massimo Carminati, il boss di Mafia Capitale. A casa dei suoceri non sono stati trovati né quadri né sculture, ma forse qualcosa di molto più importante: come scrive oggi Repubblica, in un armadio di metallo di un appartamento al primo piano all’Aurelio, a Roma, c’erano manoscritti in cui Carminati risulta acquirente di opere d’arte senza valore. Insieme documenti, dentro l’armadio, sono stati trovati anche sedici certificati di garanzia di orologi di lusso e custodie di pelle vuote di Rolex modello Oyster, modello Explorer, Submariner, Perpetual e Daytona.

Quando gli agenti hanno chiesto ai suoceri spiegazioni sui manoscritti, i due hanno dichiarato "non averli mai visti prima e di non saper indicare né a chi appartengono né chi li avesse introdotti nell’armadio di metallo". Già in precedenti perquisizioni i carabinieri e gli agenti della Guardia di Finanza trovarono per esempio una serie di opere di Jackson Pollock e Andy Warhol, testimonianza della vera e propria passione di Carminati per l’arte. Ancora da trovare quelli contenuti nella lista nascosta a casa dei suoceri. All’appello mancano un Picasso e due opere di Haring.

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