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Mafia Capitale, Marino: “Né dimissioni né commissariamento”

“Non si tratta di un commissariamento, ma di tre funzionari, da me delegati, che accederanno ad alcuni atti del Comune di Roma e dei municipi”. Così il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro dopo aver incontrato il sindaco di Roma.
A cura di Enrico Tata
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Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha delegato il prefetto Giuseppe Pecoraro a esercitare i poteri di accesso e di accertamento nei confronti del Comune di Roma, in seguito all'inchiesta su “Mafia Capitale”. È quanto si legge su una nota del Viminale. Il prefetto verificherà l’esistenza dei presupposti per chiedere al governo il commissariamento del Comune e poi riferirà al ministro. Proprio oggi, alle 18, il sindaco Ignazio Marino ha incontrato Giuseppe Pecoraro.  "Non si tratta di un commissariamento, ma di tre funzionari, da me delegati, che accederanno ad alcuni atti del Comune di Roma e dei municipi". Così il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro dopo aver incontrato il sindaco di Roma. Il consiglio comunale quindi non si scioglie e Marino non si dimetterà, mentre una Commissione prefettizia avrà tre mesi di tempo per verificare agli atti dell'amministrazione capitolina e riferire al prefetto Pecoraro.

"L'inchiesta si basa soprattutto sugli anni del governo Alemanno e non c'è per il momento nessuna evidenza della pervasività o dell'attualità della presenza mafiosa in Campidoglio e quindi non ci sono i presupposti in questo momento per altre azioni", ha detto Marino al termine aggiungendo che "chi chiede le dimissioni, il commissariamento o addirittura lo scioglimento del Comune per mafia evidentemente ha un interesse a proclamare un teorema: se si scioglie il Comune per mafia sono tutti mafiosi. auspico che l'azione del prefetto sia la più incisiva possibile, in modo che se ci sono altre persone che devono andare in prigione ci siano portate al più presto".

Quanto alla Commissione che dovrà materialmente accertare infiltrazioni mafiose negli atti amministrativi della Capitale, il Viminale ne ha spiegato composizione e funzionamento. Su mandato del ministero degli Interni, spetterà al prefetto nominare "una Commissione d'indagine composta da tre funzionari della Pubblica Amministrazione. I componenti della Commissione saranno supportati da un nucleo di esperti appartenenti alle Forze di Polizia. Essa avrà il termine di tre mesi dalla data di accesso, rinnovabili per una sola volta per ulteriori tre mesi, per rassegnare al prefetto le proprie conclusioni. In seguito, il prefetto, entro il termine di 45 giorni dal deposito della relazione, dopo avere sentito il Comitato provinciale Ordine e Sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica, invierà al ministro dell'Interno gli esiti degli accertamenti".

Pd, Orfini da Marino: "No allo scioglimento. Sul rimpasto decide il sindaco"

“Non considero lo scioglimento una opzione perché ogni giorno di più credo emerga che questa amministrazione e questo sindaco siano stati un problema per la malavita organizzata e quindi dobbiamo puntare su questa amministrazione anche per sconfiggere la mafia”. Così Matteo Orfini, reggente provvisorio del Partito Democratico di Roma, al termine dell'incontro con il sindaco Ignazio Marino in Campidoglio. “L'accesso agli atti è un fatto positivo, aiuterà il lavoro di questa giunta ad essere argine alle infiltrazioni criminali. Commissariare una giunta come questa non credo sarebbe utile”, ha aggiunto Orfini.

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