Mafia Capitale, 21 milioni sottratti ai romani: la Corte dei conti chiede il risarcimento
Quasi 21 milioni. Tanto è costata Mafia Capitale ai romani. La procura della Corte dei conti, grazie al lavoro dei viceprocuratori Ugo Montella e Massimiliano Minerva, ha chiuso l'inchiesta a carico di alcuni imputati nel maxiprocesso e in particolare nei confronti di alcuni ex dirigenti delle aziende municipalizzate. "La cosa pubblica – affermano i magistrati contabili – è stata completamente e costantemente deviata dal perseguimento dei fini di interesse generale e indirizzata alla a cura di interessi privati illeciti, con conseguente alterazione sia a livello politico sia a livello gestionale, dei processi decisionali". Così, 21 persone sono state citate dalla Corte dei conti per il maxi-risarcimento da 20.864.398 euro: tra questi compare l'ex presidente del consiglio comunale, Mirko Coratti, l'ex A.d. di Ama (società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti) Franzo Panzironi e l'ex componente del tavolo sull'immigrazione, Luca Odevaine.
Questi, insieme ad altri 18, avrebbero aiutato Salvatore Buzzi e Massimo Carminati ad assicurarsi gare per 90 milioni di euro: 33 per gli appalti Ama, 13.6 da Eur Spa, 8.1 dal dipartimento Ambiente e 15.4 da quello per i Servizi sociali, 600 mila euro da Ostia e 20 milioni dal dipartimento Politiche abitative. Le persone che sono state raggiunte dal provvedimento della Corte dei conti, avranno adesso 30 giorni di tempo per replicare all'accusa.