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Mafia a Roma, nuovi interrogatori. Ma tutti respingono le accuse

Questa mattina a difendersi davanti al gip Flavia Costantini c’erano Emanuela Salvatori, Rossana Calistri, Patrizia Caracuzzi e Franco Cancelli.
A cura di Enrico Tata
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Tutti e quattro hanno respinto le accuse sostenendo di non far parte dell'organizzazione mafiosa messa in piedi da Massimo Carminati. Sono cominciati gli interrogatori dei 37 indagati nell'ambito dell'inchiesta sul “Mondo di mezzo”. E questa mattina a difendersi davanti al gip Flavia Costantini c'erano Emanuela Salvatori, dipendente comunale, accusata di corruzione aggravata, Rossana Calistri, direttore della fondazione «Integra Azione», indagata per rivelazione di segreto e turbativa d’asta, Patrizia Caracuzzi, segretaria personale dell’ex amministratore delegato di Ama Franco Panzironi e Franco Cancelli, responsabile della cooperativa Edera, accusato di turbativa d’asta. Sono quattro degli otto arrestati. Domani saranno interrogati gli altri indagati agli arresti domiciliari: Raniero Lucci, Sergio Menichelli, Marco Placidi e Mario Schina.

Per giovedì, intanto, sono fissate le prime udienze davanti al tribunale del riesame: al collegio dei giudici si sono rivolte, in particolare, le difese di Carminati, Riccardo Brugia, Raffaele Bracci, Fabrizio Franco Testa e Roberto Lacopo per chiedere la revoca o la modifica del provvedimento restrittivo e l'insussistenza dell'aggravante di tipo mafioso. Il tribunale della Libertà, dove il pm depositeranno nuove carte dell’inchiesta, dovrà anche pronunciarsi anche sull’impianto dell’accusa, che ipotizza l’associazione di stampo mafioso.

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