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Mafia a Roma, Berlusconi: “Sciogliere il Comune e poi subito elezioni”

La decisione sull’eventuale scioglimento del Comune spetta al prefetto Giuseppe Pecoraro che, insieme a un pool di esperti, sta ancora studiando le carte per poi riferire le sue valutazioni al ministro degli Interni, Angelino Alfano.
A cura di Enrico Tata
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"Ritengo che di fronte alla situazione che sta emergendo nell'inchiesta sulla gestione del Comune di Roma le forze politiche debbano reagire. L'unica soluzione accettabile è quella di uno scioglimento immediato del Consiglio Comunale procedendo conseguentemente all'immediata convocazione di nuove elezioni". Così Silvio Berlusconi, che per la prima volta dice la sua sull‘inchiesta sul “Mondo di mezzo” costruito dalla mafia romana di Massimo Carminati. La decisione sull'eventuale scioglimento del Comune spetta al prefetto Giuseppe Pecoraro che, insieme a un pool di esperti, sta ancora studiando le carte per poi riferire le sue valutazioni al ministro degli Interni, Angelino Alfano. Il capo della prefettura comunque, intervistato da SkyTg24 ha sottolineato che Roma “non è una città mafiosa”: “Vi sono comportamenti da mafiosi, che è un'altra cosa”, spiega.

Questa mattina anche il presidente del Senato Piero Grasso ha parlato in merito a un possibile scioglimento del Comune: “Ci vuole ben altro rispetto a quello che conosco io”, le parole del presidente di Palazzo Madama, che poi ha aggiunto: "Ci sono tutti i presupposti per l'aggregazione mafiosa. Perché penso che il fine di fare profitto ad ogni costo abbia superato qualsiasi rito tradizionale di iniziazione come la famosa punciuta. L'area grigia di cui abbiamo sempre parlato, il collegamento fra il mondo legale e illegale, oggi si è resa autonoma sposando interamente il metodo mafioso con la sua organizzazione".

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