Macerata: manichini “fascisti” appesi a testa in giù al Colosseo
"Minniti e fascisti la vostra strategia della tensione non passerà". Questo lo striscione appeso ieri sera a Roma con vista Colosseo dagli attivisti di sinistra della campagna Noi Restiamo. Tra fumogeni e slogan un manichino ‘fascista' appeso a testa in giù. "La legittimazione mediatica delle formazioni neofasciste, Casapound e Forza Nuova in testa, è andata di pari passo con l'approvazione dei pacchetti antimigranti e di repressione preventiva volute dal PD e che portano la firma del ministro Minniti", si legge in un comunicato che racconta l'azione.
Per gli attivisti di sinistra la "nuova strategia della tensione", consisterebbe nel mettere gli uni contro gli altri i migranti e i ceti popolari italiani per "distogliere il nostro corpo sociale dalla macelleria sociale imposta dalla UE". Solo ieri su Facebook di ultras laziali era comparsa (per poi essere rimossa) la foto di uno striscione esposto a Ponte Milvio con su scritto "Onore a Luca Traini", l'attentatore di Macerata che ha ferito sei migranti colpevoli di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, ma soprattutto di avere il colore della pelle sbagliato. L'uomo avrebbe agito contro la comunità di origine africana della città, dopo che un cittadino nigeriano è stato arrestato per la morte di Pamela Mastropietro, una ragazza di 18 anni romana scappata da una comunità di recupero e ritrovata fatta a pezzi in due valigie. Ieri il gip ha fatto per il momento cadere l'accusa di omicidio nei confronti di Innocent Oseghale.
La tentata strage di Macerata: sabato il corteo
Dopo la tentata strage dell'estremista Traini, non si fermano le polemiche e le manifestazioni di segno contrapposto. Oggi nella città delle Marche attesa la conferenza stampa del leader di Casa Pound Simone Di Stefano: ieri militanti dei centri sociali hanno occupato il bar dove si doveva tenere, che alla fine ha rinunciato ad ospitare l'iniziativa. Non sono mancate le tensioni. Per domani invece annunciata una manifestazione di Forza Nuova. L'organizzazione di estrema destra si è detta disponibile a pagare le spese legali di Traini e gli ha manifestato pubblicamente solidarietà.