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Opinioni

Ma che senso ha impiegare 20 vigili per non fare sedere i turisti a piazza di Spagna?

Circa venti vigili urbani sono impiegati tutti i giorni a piazza di Spagna. Il loro compito è impedire ai turisti di sedersi sui gradini della scalinata e, armati di pettorina gialla e fischietto, cercano di fare rispettare questo divieto inserito nel nuovo regolamento di polizia locale.
A cura di Enrico Tata
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Piazza di Spagna, turisti invitati ad alzarsi
Piazza di Spagna, turisti invitati ad alzarsi

Un po' di inglese, qualche gesto eloquente e l'agente in divisa gialla riesce a convincere un gruppo di turisti asiatici, probabilmente una famiglia, che no, non è possibile sedersi sulla scalinata di piazza di Spagna per scattare un selfie. È un monumento e il nuovo regolamento della polizia locale di Roma Capitale, entrato in vigore da poco più di un mese, vieta di sedersi sui monumenti storici di Roma. I turisti, come si vede nella fotografia scattata qualche ora fa, sono increduli, ma obbediscono. Qualche metro più in là un vigile con pettorina gialla si sbilancia dopo essersi trincerato dietro un "non possiamo parlare ai giornalisti": "Prima non c'erano regole, ma ora è troppo. Da un eccesso a un altro…Vedremo cosa decideranno i filosofi…". Prima, in effetti, la celebre scalinata di Trinità dei Monti era letteralmente invasa di turisti seduti sui gradini e intenti a mangiare o bere. Grazie alle ordinanze firmate dalla sindaca Raggi, questo non era più consentito già da tempo, pena multe severe, ma con il nuovo regolamento della polizia locale il divieto è diventato ancora più stringente: non è possibile neanche sedersi sulla scalinata. E neanche per scattare una fotografia ricordo veloce. Armati di fischietto e pettorina gialla, i vigili, almeno venti nel pomeriggio, controllano il rispetto delle regole. Venti vigili impegnati in una sola piazza della Capitale per ricordare ai turisti che non possono occupare i gradini di marmo, neanche per un attimo. È possibile farlo pochi metri più in basso, davanti alla celebre fontana della Barcaccia al centro della piazza: là c'è una seduta in marmo che pare non sia considerata un monumento, nonostante faccia in effetti parte della fontana, ed è infatti presa d'assalto dai turisti. Sulla scalinata, invece, un continuo via vai di pettorine gialle e fischietti: i turisti si siedono, parte il fischietto, si avvicina il vigile, spiega il regolamento e li fa alzare. I turisti si risiedono, si avvicina un altro vigile, spiega il regolamento e li fa alzare. Questo il lavoro di venti vigili (ne abbiamo contati circa venti intorno alle 19 di ieri, 7 agosto) nei caldi pomeriggi estivi di Roma.

Piazza di Spagna
Piazza di Spagna

Il nuovo regolamento

Recita così l'articolo 4, comma 1B del nuovo regolamento: "Nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, tra cui parchi, giardini pubblici e aree verdi, a salvaguardia della sicurezza, della vivibilità e del decoro della città, è vietato:

b) bivaccare, intendendosi per ‘bivacco' lo stazionare in luogo pubblico in modo scomposto e/o contrario al decoro, nonché sedersi, anche consumando cibi e/o bevande, sui beni del patrimonio storico, artistico, archeologico e monumentale (fontane e scalinate di pertinenza, reperti archeologici) e sul suolo pubblico (vie, vicoli, piazze) o privato (soglie di entrata di civili abitazioni e di esercizi commerciali) anche intralciando il passaggio o recando qualsivoglia disagio e, comunque, al di fuori degli spazi all'uopo attrezzati e consentiti per la somministrazione" .

In teoria, recita un altro articolo del regolamento, sulla scalinata di piazza di Spagna non è possibile neanche trascinare un trolley oppure un passeggino: bisogna obbligatoriamente sollevarli.

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Sono giornalista professionista dal 2015 e mi occupo della cronaca di Roma su Fanpage.it. Ho fatto stage a Repubblica.it, Radio Radicale, ho fondato e diretto la web radio 'Radio Libera Tutti' e sono diventato giornalista pubblicista, nel 2010, collaborando con il settimanale locale 'Velletri Oggi'. Ho frequentato la Scuola di Giornalismo Walter Tobagi/Ifg dell'Università Statale di Milano, ho ricevuto una borsa di studio finanziata da Google per l'eccellenza nel giornalismo e ho vinto il concorso 'Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato', organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo.
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