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Luigi Di Maio: “Virginia Raggi condannata? Il codice M5s parla chiaro. Lo applicheremo”

Virginia Raggi costretta a presentare le dimissioni in caso di condanna domani nel processo in cui è imputata per falso? Risponde Luigi Di Maio: “Io non conosco l’esito del processo che vede imputata la sindaca di Roma Virginia Raggi, ma il nostro codice di comportamento parla chiaro e lo conoscete. Lo applicheremo”.
A cura di Enrico Tata
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Il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio e la sindaca di Roma Virginia Raggi
Il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio e la sindaca di Roma Virginia Raggi

"Io non conosco l'esito del processo che vede imputata la sindaca di Roma Virginia Raggi, ma il nostro codice di comportamento parla chiaro e lo conoscete. Lo applicheremo". Con queste parole il vice presidente del Consiglio e  ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha risposto a una domanda di un cronista in merito a un'eventuale condanna della prima cittadina nel processo in cui è imputata per falso. La sentenza dei giudici è prevista per domani.

Stando a quanto prescrive il citato Codice di comportamento del Movimento 5 Stelle, modificato nel 2017, la sindaca, qualora venisse condannata, sarebbe automaticamente espulsa dal Movimento. Il nuovo codice etico prevede l'espulsione per una condanna anche solo in primo grado per qualsiasi reato commesso con dolo ad eccezione dei cosiddetti reati d’opinione. Questi possono essere valutati caso per caso dal Garante, cioè Beppe Grillo, e dal Collegio dei probi viri. Ad obbligare la sindaca a dimettersi è invece un altro documento, firmato dalla Raggi al momento della presentazione della sua candidatura. Queste le parole contenute nel codice di comportamento:

Il Sindaco, ciascun Assessore e ciascun consigliere assume l’impegno etico di dimettersi se, durante il mandato, sarà condannato in sede penale, anche solo in primo grado. Assume altresì l’impegno etico di dimettersi laddove in seguito a fatti penalmente rilevanti venga iscritto nel registro degli indagati e la maggioranza degli iscritti al M5S mediante consultazione in rete ovvero i garanti del Movimento decidano per tale soluzione nel superiore interesse della preservazione dell’integrità del MoVimento 5 Stelle.

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