Ludovica partorisce in casa ma il neonato muore. “Mi è scivolata”, ha dichiarato ai carabinieri
"Mi è scivolata per terra ed è caduta, non sapevo neanche di essere incinta". Così Ludovica L,, la 29enne arrestata con l'accusa di aver percosso la sua bambina appena nato provocandone la morte, si è giustificata con i carabinieri della stazione di Ostia. La giovane è stata posta agli arresti domiciliari dopo le dimissioni dall'ospedale. Ma qualcosa secondo gli inquirenti non torna. Prima di tutto il contesto in cui è maturato il presunto infanticidio, che potremmo definire socialmente "normale", non una famiglia senza strumenti o che vive nella più completa marginalità.
Si indaga su cosa sapessero il compagno e la madre dell'arrestata
Il sospetto è che la giovane, forse con l'aiuto della madre rimasta vedova da poca, abbia tenuto la gravidanza nascosta. Gli investigatori vogliono appurare anche cosa sapesse il compagno della giovane, se i loro rapporti fossero incrinati come raccontato da alcuni vicini di casa che li avrebbero sentiti spesso litigare violentemente, e se davvero non fosse a conoscenza che la donna fosse incinta
La versione della 29enne non convince gli inquirenti
Già oggi la ragazza potrebbe essere ascoltata per l'interrogatorio dal giudice per le indagini preliminari che dovrà decidere se convalidare o meno l'arresto. La giovane al momento nega ogni responsabilità, ma quando la mattina di tre giorni fa il personale del 118 è arrivato nell'abitazione in via Paolo Fede nel quartiere di Vitinia, alla periferia di Ostia, le ferite della neonata alla testa e sul corpo sarebbero state compatibili più con un trauma infertogli che da una caduta accidentale. La supposta premeditazione del gesto però non quadrerebbe con la scelta di chiamare i soccorsi. Ieri pomeriggio la bambina è morta all'ospedale Bambino Gesù di Roma e per la madre sono scattati gli arresti con le dimissioni dall'ospedale Sant'Eugenio dove era piantonata.