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Luca Sacchi, un testimone conferma: “Anastasiya colpita con una bastonata prima dello sparo”

Le versioni contrastanti sul ruolo di Anastasiya, la fidanzata di Luca Sacchi, il 24enne ucciso davanti al John Cabot Pub. Secondo un testimone oculare la ragazza sarebbe stata colpita con una bastonata alla nuca prima del colpo sparato da Valerio Del Grosso che ha ucciso Luca.
A cura di Enrico Tata
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Ci sono versioni contrastanti in merito al ruolo di Anastasiya, la fidanzata di Luca Sacchi, che presto verrà riascoltata dai pm e questa volta sarà accompagnata da un suo legale di fiducia. Nell'ordinanza con cui il gip convalida il fermo per omicidio di Paolo Pirino e Valerio Del Grosso si fa riferimento a un testimone oculare, ritenuto credibile dagli inquirenti, che ha raccontato quanto avvenuto davanti al John Cabot pub dell'Appio Latino: "Mi sono allontanato per telefonare e ho visto arrivare lungo via Bartoloni una vettura grigia con strisce nere sui fianchi che poi ha parcheggiato a pochi metri di distanza da Luca e Anastasiya. Sono scesi due uomini entrambi con i capelli corti, uno dei quali indossava una tuta di colore nero, mentre l'altro con una tuta di colore chiaro che reggeva in mano una mazza di colore nero con una sfera all'estremità. I due uomini hanno gridato alla ragazza di consegnare loro lo zaino che aveva a tracolla e senza attendere la consegna quello con la tuta chiara la colpiva violentemente alla testa con la mazza. Luca spingeva con forza l'assalitore, facendolo cadere; quindi quello con la tuta nera gli si avvicinava esplodendo, a un paio di metri di distanza, un colpo che attingeva Luca alla testa". Su questa testimonianza chiave si basano le indagini degli investigatori.

Un'altra testimonianza smentirebbe Anastasyia

Il quotidiano la Repubblica, però, fa oggi riferimento a un altro testimone, che non menziona Anastasiya. Quando è caduto a terra dopo lo sparo, Luca era solo: "Mi sono affacciato, è passata una macchina grigia tipo Golf, una cinque porte, ha girato e subito dopo ho visto il corpo di quel ragazzo per terra a faccia in su, con la mano destra aperta verso il cielo e la mano e il braccio sinistro verso terra. Sono corso a chiamare mia moglie, siamo tornati, ancora non c'era nessuno: sara' passato almeno un minuto. La ragazza l'ho vista arrivare da via Bartoloni, non stava vicino a lui, non ho sentito strilli, non ho sentito urla per il furto di una borsa, non c'è stata nessuna colluttazione, non ci sono state botte, c'è stato solo lo sparo. Quando è arrivata si è messa a urlare, lo abbracciava, gli teneva la testa, lo tamponava, urlava disperata".

Del Grosso agli amici: "Ho fatto una cazzata, non volevo ucciderlo"

Valerio Del Grosso, il 21enne che ha sparato il colpo di pistola che ha ucciso Luca Sacchi, si è confidato con alcuni amici: "Ho fatto una cazzata. Non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa".

Per il gip di Roma, Corrado Cappiello, "la volontarietà dell'omicidio quantomeno sotto il profilo del dolo eventuale, appare indiscutibile, tenuto conto dell'arma impiegata, della distanza ravvicinata, nonché della zona del corpo della vittima presa di mira nel corso di una rapina violenta".

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