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L’incontenibile passione per i dolci: fratelli golosi compiono tre rapine nello stesso negozio

Hanno compiuto tre colpi in quattro mesi all’interno di un negozio di dolciumi in località Colle Prenestino a Roma. Due fratelli sono stati arrestati e portati in carcere per il reato di rapina aggravata in concorso.
A cura di Alessia Rabbai
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Due fratelli sono stati arrestati per aver compiuto tre rapine in quattro mesi in un negozio di dolciumi in località Colle Prenestino a Roma. A finire in manette un 35enne e un 33enne, che sono stati arrestati e portati in carcere al Regina Coeli e a Cassino, dove si trovano a disposizione dell'Autorità Giudiziaria e dovranno rispondere all'accusa a loro carico di rapina aggravata in concorso. I provvedimenti restrittivi sono scattati al termine di un'attività di indagine svolta dai carabinieri della Stazione di Tor Bella Monaca, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. Al termine degli accertamenti dai quali è emersa la responsabilità dei colpi a carico dei due uomini, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare e i militari  l'hanno resa esecutiva.

Le indagini

I fatti si sono verificati tra l’ottobre 2018 a gennaio scorso, periodo durante il quale i due fratelli hanno preso di mira un laboratorio di dolciumi e hanno compiuto ben tre rapine nel giro di soli quattro mesi. I due rapinatori avevano messo a punto un metodo ben collaudato, sicuri di non essere scoperti: entrati nell’esercizio commerciale, quando uno degli addetti alle vendite si spostava all’interno del laboratorio posto nel retro, si intrufolavano dirigendosi direttamente al registratore di cassa e lo svuotavano, portandosi via tutto il denaro. Poi si davano alla fuga.

La denuncia del titolare

Il personale si accorgeva solo in un secondo momento, quando andava ad aprire la cassa per depositare le banconote e prendere il resto per il cliente, che i soldi non c'erano più. Le indagini sono scattate a seguito della denuncia del titolare, che si è rivolto in caserma e ha segnalato, di volta in volta, i vari episodi. Ad incastrarli le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza e il racconto dei testimoni.

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