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Legate e stuprate a quattordici anni: chiesto un nuovo incidente probatorio per i due rom

Chiesto un nuovo incidente probatorio per Mario Seferovic (che sul web si faceva chiamare Alessio il Sinto) e Maicon Halilovic, i 20enne accusati di aver adescato su Facebook, legato a un palo e violentato due ragazzine di 14 anni. La Procura vorrebbe chiarire alcuni elementi del racconto delle minori.
A cura di Alessio Viscardi
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Mario Seferovic
Mario Seferovic

Sono in carcere da novembre, quando sono stati arrestati al termine di una capillare indagine dei carabinieri scaturita dalle denunce di due quattordicenni, che li hanno accusati di averle violentate, al termine di un incontro avvenuto dopo un primo approccio su Facebook. Per Mario Seferovic (che sul web si faceva chiamare Alessio il Sinto) e Maicon Halilovic è arrivata la settimana scorsa una nuova richiesta di incidente probatorio.

Il procuratore aggiunto Maria Monteleone ha richiesto al Gip che venga effettuata una nuova ricognizione in modalità protetta dei due imputati da parte delle vittime, e che sia effettuata una seconda audizione (terza se si considera il primo incidente probatorio) delle quattordicenni sugli stessi fatti. La vicenda risale al maggio 2017 -anche se la denuncia è avvenuta soltanto a luglio- quando le due ragazzine sarebbero state adescate su Facebook dal Seferovic (21 anni) che avrebbe dato loro appuntamento nei pressi di un boschetto in zona Collatina.

All'incontro, Seferovic -con il supporto di Halilovic che avrebbe agito da palo- avrebbe minacciato le ragazze con un coltello, per poi portarle in un luogo isolato. Dopo averle legate con delle manette, le avrebbe stuprate entrambe. L'accusa per i due rom bosniaci è di violenza sessuale di gruppo continuata e sequestro di persona in concorso, su questa base il Giudice per le indagini preliminari ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare che li ha condotti a Regina Coeli dal campo di via di Salone.

La richiesta di un nuovo incidente probatorio potrebbe significare che la Procura non ritiene di aver ancora tutti gli elementi necessari per procedere. Ci sarebbero particolari, che la Procura ha definito poco rilevanti e “contorni” di una vicenda che sembra già chiara, che presentano alcune discrepanze, soprattutto nel racconto delle giovani. In particolare, la questione delle manette con cui sarebbero state legate che a volte si trasformano, nei verbali, in “corde”. Altri elementi riguardano la dinamica con cui sarebbero state ammanettate, talvolta si dice a un palo, altre volte a una “fascia di metallo”. La difesa di Mario Seferovic e quella di Maicon Halilovic hanno fatto ricorso in Cassazione contro il provvedimento del Riesame che ha confermato la misura di custodia cautelare in carcere. Il Gip deve ora fissare la data dell'udienza per la richiesta del nuovo incidente probatorio.

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